Politica

Tappetini e tappetari

Renzi umilia Alfano: leccati le ferite, siete un partitino. Ncd dura: non siamo i tuoi zerbini

Tappetini e tappetari

Ci tengo ad avvisare i lettori nostri - e di tutti i giornali - che non siamo noi ubriachi a raccontare ogni giorno una verità diversa dalla precedente. Ubriaca è la politica ai tempi di Renzi. Nazareno sì, no, forse. Mattarella sì, no, bianca. Alfano dentro, fuori, vedremo, ma tanto è dentro. Forza Italia si spacca, no è unita, va con la Lega, no si allea ad Alfano. Scissione nel Pd, anzi no ma non si sa mai. E che diavolo. Per fare una previsione, più che un giornalista esperto di politica bisognerebbe assumere un astrologo. Due giorni fa Silvio Berlusconi era dato - è la quattrocentesima volta - per morto. Oggi rientra alla Camera invitato personalmente dal neo capo dello Stato per assistere al giuramento. Incassa pure lo sconto di pena per buona condotta e si prepara a tornare in campo e a riaprire il dialogo riformista con Renzi.

Chi ci capisce qualche cosa è bravo. Renzi ieri ha umiliato Alfano: non perdo tempo - ha detto il premier - con i partitini. La risposta è stata chiara: non siamo tappetini. Sarà, ma visto che i due soci di governo non danno la sensazione di voler passare dalle parole ai fatti (cioè dirsi addio e aprire una crisi), è chiaro che uno dei due - o entrambi - è tappetaro.

Dicono che siano ore drammatiche, ma quella che va in scena assomiglia più a una farsa. Oggi si insedia il presidente amato da tutti ma soprattutto dalla Bindi. La quale esulterà non avendo ancora capito che d'ora in avanti non solo con Renzi continuerà a non toccare palla, ma dovrà pure digerire leggi e riforme che le faranno rizzare i capelli. E dovrà stare zitta perché il «suo» capo dello Stato con ogni probabilità le controfirmerà tutte.

Domani è un altro giorno e, discorso di insediamento di Mattarella a parte, chissà che liti e ipotesi saremo qui a raccontare. Il bello è che grazie a fattori esterni (Draghi, prezzo del petrolio e cambio euro-dollaro) qualche piccolo segnale di ripresa si comincia a cogliere. Viene da sperare che la politica continui nella sua babele e stia ferma nella sostanza.

Capaci che, così conciati, se affrontano davvero un problema che riguarda noi facciano solo disastri e peggiorino una situazione economica favorevole a loro insaputa.

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