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Tasse, ora Renzi alza il tiro: "Tagli per 50 miliardi in 5 anni"

Il premier annuncia un piano da 50 miliardi di tagli alle tasse per i prossimi 5 anni: "Nel 2016 via tutte le tasse sulla prima casa, nel 2017 via una buona parte dell’Ires, nel 2018 scaglioni Irpef"

Tasse, ora Renzi alza il tiro: "Tagli per 50 miliardi in 5 anni"

"È un patto che propongo agli italiani: se le riforme vanno avanti saremo in condizione di abbassare di 50 miliardi in 5 anni le tasse agli italiani". Travolte dalle polemiche generate dalla boutade di tagliare tasse a destra e a manca, Matteo Renzi tiene botta e prova a rilanciare la posta. "Lo abbiamo sempre detto - ha ribadito il premier in una intervista al Tg2 - se finalmente il parlamento fa le riforme, e io credo che ce la farà, per gli italiani si libera la possibilità di pagare meno".

Dopo le promesse lanciate da Expo 2015, dove ieri si è tenuta l'Assembrea nazionale del Pd, Renzi è stato travolto da una selva di critiche e prese in giro. Nemmeno i dem sembrano credergli, quando assicura che nel giro di cinque anni riuscirà a tagliare le tasse per ben 50 miliardi di euro. Silvio Berlusconi gli ha assicurato l'appoggio di Forza Italia, ma lo ha anche sfidato: "Farà davvero i tagli promessi?". Il piano di riduzione fiscale non tiene conto del debito pubblico monstre, che proprio questa settimana ha sfondato i 2.200 miliardi di euro, e degli accordi presi a Bruxelles con i tecnici dell'Unione europea. "La possibilità di farcela è evidente dopo tanti anni di immobilismo - ha assicura Renzi ai microfoni del Tg2 - è un messaggio forte che rivolgiamo agli italiani". "Per anni i politici hanno detto 'vi tassiamo, vi tassiamo, vi tassiamo' - ha continuato il premier - noi, invece, abbiamo cominciato a restituire i soldi. Abbiamo iniziato con gli 80 euro". I soldi che la pubblica amministrazione ancora deve alle imprese, però, non sono ancora stati restituiti. E pesano per almeno 70 miliardi di euro sui conti pubblici. Non solo. Il bonus da 80 euro è costato agli italiani 10 miliardi, un quinto rispetto alla nuova crociata anti tasse del premier. "Se le riforme andranno avanti - ha assicurato - nel 2016 via tutte le tasse sulla prima casa, nel 2017 via buona parte dell’Ires, nel 2018 scaglioni Irpef e pensioni. Basta con l’essere il Paese dei piagnistei".

Nell'intervista al Tg2 Renzi ha assicurato che i tecnici del Mef stanno lavorando al piano di riduzione delle tasse da almeno sei mesi. Non si è, però, degnato di spiegare agli italiani dove andrà a trovare le coperture economiche: "I numeri per portare a casa questo risultato, continuando ad abbassare il debito perché altrimenti i nostri figli dovranno continuare a pagare le nostre colpe e non è giusto, ci sono a condizione che il parlamento continui a lavorare con intensità".

Sul fronte europeo, invece, il premier ha fatto sapere che si spendere per "usare meglio i soldi che ci sono" sbloccando così le opere pubbliche da costruire.

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