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Con le "tasse Ue" si risparmiano mille euro a testa

Se la pressione fiscale fosse in linea con quella europea calerebbe di 34 miliardi

Con le "tasse Ue" si risparmiano mille euro a testa

Roma - Non siamo in assoluto tra i Paesi messi peggio, ma occupiamo di diritto le primissime posizioni della graduatoria dei contribuenti più tartassati d'Europa. E mettendo a confronto la pressione fiscale registrata nel 2014 nei principali Paesi dell'eurozona, si scopre che se in Italia le tasse fossero in linea con la media europea risparmieremmo un bel po' di denaro: 557 euro all'anno in meno di tasse e contributi, pari in termini complessivi a 34 miliardi di euro. Il risparmio arriverebbe a 956 euro allargando il confronto a tutti i Paesi Ue. La stima - calcolando anche i maggiori o minori versamenti che, a livello pro capite, «scontiamo» rispetto a quanto si verifica altrove - l'ha fatta l'ufficio studi della Cgia di Mestre. Prendendo spunto dalla proposta italiana di istituire a livello europeo un «superministro» delle Finanze ha valutato i vantaggi di armonizzare anche i tributi dei 19 Paesi che utilizzano la moneta unica. La fotografia della situazione italiana scattata dalla confederazione degli artigiani non è per nulla incoraggiante: siamo tra quelli che pagano più tasse in Europa, più di tedeschi, olandesi, portoghesi, inglesi, spagnoli e irlandesi. Nei Paesi scandinavi va molto peggio, d'accordo, ma il loro sistema di welfare e servizi non è paragonabile al nostro. Tra i principali Paesi dell'eurozona è la Francia ad avere la pressione fiscale più elevata. Imposte, tasse e contributi previdenziali a Parigi pesano quanto il 48,1 per cento del Pil. In seconda posizione c'è il Belgio con il 47,3 per cento, seguono la Finlandia con il 43,9 per cento, l'Austria e al quinto posto l'Italia, dove nel 2014 la pressione fiscale è stata pari al 43,6 per cento del Pil. Nei Paesi che hanno adottato l'euro, invece, è mediamente più bassa, stabilizzata al 41,5 per cento, dunque 2,1 punti in meno che da noi. Se la nostra tassazione fosse in linea con quella degli altri Paesi, dunque, nel 2014 ogni italiano avrebbe risparmiato 557 euro. Invece versiamo mediamente 1.141 euro all'anno più dei tedeschi, 1.593 euro più degli olandesi, 1.779 euro più dei portoghesi, 2.389 più degli spagnoli e ben 3.531 più degli irlandesi. Peggio di noi soltanto i francesi (+1,195 euro), i belgi (+982 euro) e i finlandesi (+80 euro).«Per pagare meno tasse - spiega il coordinatore dell'ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo - è necessario che il governo agisca sul fronte della razionalizzazione della spesa pubblica, tagliando sprechi, sperperi e inefficienze della macchina pubblica. Inoltre questa operazione dovrà essere realizzata in fretta, visto che entro la fine di quest'anno bisognerà sterilizzare l'ennesima clausola di salvaguardia di 15 miliardi, altrimenti dal primo gennaio 2017 scatterà con un sensibile aumento delle aliquote Iva».Quanto messo in luce dallo studio preoccupa il segretario della Cgia, Renato Mason: «Dalla lettura di questi dati - osserva - emerge una forte correlazione tra il livello di centralismo e la pressione tributaria.

Vale a dire che la quantità di imposte, tasse e tributi che i contribuenti versano in percentuale del Pil è direttamente proporzionale al grado di centralismo fiscale».

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