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Tav, sì della Camera alla Torino-Lione. Di Maio: "Il Pd difende i propri interessi"

Era il 1989 quando in Italia si iniziò a parlare per la prima volta della Tav. Oggi il via libero definito della Camera alla ratifica dell'accordo tra Italia e Francia

Tav, sì della Camera alla Torino-Lione. Di Maio: "Il Pd difende i propri interessi"

Dopo 26 anni il progetto della Tav si avvia verso la sua conclusione. Con il via libera definitivo della Camera al ddl, si ratifica e si dà esecuzione all'accordo tra Italia e Francia per l'avvio dei lavori definitivi della sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria Torino-Lione.

L'accordo, siglato a Parigi il 24 febbraio 2015, prevede la realizzazione di una nuova linea ferroviaria internazionale di 235 km ad alta velocità-alta capacità rivolta al trasporto merci e passeggeri nella tratta fra Torino e Lione.

A presiedere la votazione il vicepresidente della Camera dei deputati Luigi Di Maio. Prima che il ddl diventasse legge, con 285 voti favorevoli, 103 contrari e 3 astenuti, il deputato grillino ha sfogato la sua rabbia su Facebook: "Sto presiedendo l'aula di Montecitorio e oggi è prevista la votazione di una ratifica vergognosa: la tratta TAV Torino-Lione. Oggi pomeriggio si decide il via libera a 57 km di tunnel che sventra inutilmente un intero territorio, con costi stimati, secondo gli ultimi preventivi, in 26 miliardi. Ci indebiteremo per anni, con il rischio di due tipi di infiltrazioni: l'amianto nelle acque e la mafia nei cantieri dell’opera. Noi ci opporremo in ogni modo, ma la maggioranza ha i numeri: i numeri per approvare una legge che comporta un investimento modificabile al rialzo. In pratica, il parlamento autorizza la lievitazione incontrollata dei costi, che pagheremo noi cittadini".

E poi un duro attacco al Partito democratico: "In tutto questo, il PD fa finta di dimenticare che una tratta esiste già, che le merci trasportate diminuiscono costantemente, che le falde acquifere verranno prosciugate. Ma per il PD si stratta di un’opera strategica. Certo, è tutto strategico, quando si tratta di difendere i loro interessi e i loro amici. Ogni governo italiano negli ultimi 15 anni si è accanito sul TAV: i soldi per i treni dei pendolari o per il reddito di cittadinanza non esistono, invece si trovano subito per un’opera ad alto rischio di infiltrazioni criminali. È lo stesso film a cui abbiamo già assistito per Expo e per lo scandalo Mose". A votazione aperta, il Movimento 5 Stelle ha iniziato la sua protesta in Aula esponendo diversi striscioni. Ma la presidente Laura Boldrini ha richiamato all'ordine. (GUARDA IL VIDEO)

Inizio del progetto

Era il 1989 quando si iniziò per la prima volta a parlare della Tav, ma solo nel 1991, quando le Ferrovie italiane, guidate da Necci, misero a punto il programma sull'Alta velocità, l'opera iniziò a delinearsi. Il progetto definitivo - si legge nella relazione tecnica che accompagna il ddl di ratifica - prevede, nel tratto italiano, 12 km di galleria profonda e poco più di 3 km di sistemazioni in superficie nella piana di Susa. In particolare, si prevede la realizzazione di un tunnel di base di 57 km e di una sezione transfrontaliera che sul lato italiano si estende per 18,1 km, di cui 12,5 nel tunnel di base.

Inoltre, l'opera consiste in una parte in superficie nella Piana di Susa per 2,6 km e la connessione alla linea storica a Bussoleno per 3 km, di cui 2,1 km in galleria; galleria geognostica e di servizio della Maddalena di Chiomonte di 7,5 km. Quanto ai costi, la relazione tecnica quantifica le risorse finalizzate a legislazione vigente in 2.564,7 milioni di euro. A questi, si devono aggiungere le spese di missione, di viaggio e di allestimento per complessivi 3.842 euro. Per quanto invece concerne lo svolgimento di visite ispettive, spiega ancora la relazione tecnica, si stima un onere complessivo di 22.133 euro. Pertanto, il costo totale derivante dal Regolamento di contratti è pari a 25.975 euro. Nel corso del tempo il progetto ha subito molte trasformazioni, ma uno dei punti rimasti immutati è la realizzazione di una nuova galleria con due tunnel a binario semplice, fra la Val di Susa in Italia, e la Moriana in Francia. Quest'opera, in particolare, ha suscitato le critiche e le proteste delle popolazioni dei comuni coinvolti. Accanto ai cittadini si sono spesso schierati anche gli amministratori locali. Proprio in Val di Susa, negli anni novanta, nasce il Movimento No Tav. Ma è nel 2005 che il Movimento acquista più forza e importanza, anche sui media.

No Tav

Nel tempo, i No Tav hanno organizzato molte manifestazioni, diverse delle quali sfociate in occupazioni dei cantieri della Tav e in scontri tra manifestanti e forze dell'ordine, che hanno portato ad alcune inchieste e processi. In particolare, lo scorso novembre, la corte d'Appello di Torino ha confermato 38 condanne su 47 imputati, ritoccando alcune pene e concedendo attenuanti generiche per gli scontri del 3 giugno e il 27 luglio 2011. In primo grado il tribunale di Torino aveva condannato 47 dei 53 No Tav a più di 140 anni complessivi di galera e ad un risarcimento che supera il centinaio di migliaia di euro. La vicenda della Tav ha avuto anche un protagonista d'eccezione: lo scrittore Erri De Luca.

Sotto processo con l'accusa di istigazione al sabotaggio, per due interviste rilasciate nel settembre del 2013 a testate nazionali in cui, secondo i pm, avrebbe "istigato a sabotare e a danneggiare il cantiere Tav".

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