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"Tecnici del Mef pezzi di m...": Casalino "assolto" dall'ordine dei giornalisti

Il consiglio di disciplina dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia ha chiuso il procedimento disciplinare nei confronti del portavoce grillino, che in un file audio si era augurato per il 2019 di "cacciare dal Mef tutti questi pezzi di m..."

"Tecnici del Mef pezzi di m...": Casalino "assolto" dall'ordine dei giornalisti

Il Consiglio di disciplina dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia ha archiviato l'istruttoria su Rocco Casalino, aperta all'indomani dell'audio sui tecnici del Mef. "Questa archiviazione indica che non c'era nessuna volontà negativa, nessuna prevenzione nei confronti di Casalino. Semplicemente era un controllo di deontologia", ha detto il presidente dell'Ordine dei giornalisti, Carlo Verna. Casalino, portavoce del presidente del consiglio Conte, era finito al centro di un polverone a causa di un file audio dove prometteva che nel 2019 il Movimento 5 Stelle avrebbe fatto piazza pulita dei tecnici del Ministero dell'Economia e delle Finanze, tutti "pezzi di m...".

L'audio incriminato, in cui Casalino parlava di "una cosa ai coltelli proprio eh", aveva indotto la procura di Roma ad aprire un fascicolo a seguito dell'esposto presentato da Angelo Bonelli, presidente della Federazione dei Verdi. Casalino, che negli ultimi mesi è stato autore di diverse gaffe - come quella del "ponte di Ferragosto saltato" per il crollo di ponte Morandi - è sempre rimasto al suo posto.

La decisione dell'Odg di archiviare la posizione dello spin doctor del presidente del Consiglio non è andata giù al dem Michele Anzaldi, che su Facebook ha scritto: "Per l'Ordine dei giornalisti della Lombardia definire i dirigenti del ministero dell'Economia 'pezzi di merda', gente 'da far fuori', con cui arrivare 'ai coltelli' non è una violazione dei diritti fondamentali delle persone, quindi insultare e minacciare non merita alcuna sanzione. [...] Per l'Ordine dei giornalisti insultare un funzionario pubblico, additarlo sulla stampa come persona da cacciare significa rispettare i diritti fondamentali delle persone. Una decisione che lascia sbalorditi.

Speriamo che, quanto meno, non faccia da precedente per futuri insulti e minacce", il commento del segretario della Commissione di Vigilanza Rai.

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