Cronache

Dopo la telefonata, la chat Si riapre il caso De Benedetti

Popolari, il gip riapre l'inchiesta sull'insider trading Spunta una conversazione tra i manager dell'Ingegnere

Dopo la telefonata, la chat Si riapre il caso De Benedetti

Non va in archivio, anzi si riapre, l'inchiesta per insider trading su Gianluca Bolengo, il broker finanziario di Carlo De Benedetti che nel gennaio 2015 su input dell'ingegnere investì 5 milioni in azioni delle Popolari azzeccando il timing giusto, a ridosso della riforma delle banche, e guadagnandoci 600mila euro.

A sorpresa il gip Gaspare Sturzo, che ieri si sarebbe dovuto pronunciare sulla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Roma nei confronti dell'operatore finanziario dell'ex presidente del gruppo Espresso, indagato per ostacolo alla vigilanza, ha disposto nuovi accertamenti sulla telefonata -precedente alla fortunata transazione e registrata come prevede la normativa sugli intermediari finanziari- nel corso della quale De Benedetti diceva al suo broker di aver parlato con l'allora premier Matteo Renzi e che il «decreto» sulle Popolari sarebbe passato. Adesso su quella conversazione, e non solo, il gip Sturzo ha disposto nuovi accertamenti e dato tre mesi di tempo al pm Stefano Pesci per concluderli. Perché dopo essersi letto e riletto il fascicolo, ha stabilito che non era completo e che non conteneva tutti i passaggi necessari per giustificare un'archiviazione, a cominciare da quelli compiuti dalla Consob per arrivare a sua volta ad archiviare il procedimento amministrativo. Uno degli approfondimenti richiesti riguarda proprio la telefonata in cui De Benedetti rassicurava Bolengo che le popolari sarebbero salite perché aveva parlato con Renzi. Agli atti dell'inchiesta c'è solo la trascrizione di quella chiamata, ma ci sono alcuni passaggi incomprensibili che per il gip vanno chiariti. Per questo la Procura dovrà disporre una consulenza tecnica sull'audio della telefonata.

Sarà valutata nuovamente anche una chat Bloomberg (un terminale con le quotazioni di Borsa con cui gli operatori del settore comunicano, ndr), nella quale Roberto Tronci, ad della Romed, la società di trading di De Benedetti, strutturava l'operazione di acquisto delle azioni disposta dall'ingegnere con un operatore della Intermonte Sim, una banca di investimenti. Il gip ha chiesto anche di acquisire tutti i documenti dell'istruttoria Consob. Dopo aver aperto un'indagine sospettando un insider trading ed affidato gli accertamenti alla Finanza, l'Authority aveva archiviato il procedimento, pur segnalando ai magistrati una serie di operazioni sospette avvenute nei giorni che avevano preceduto la riforma.

Quando il fascicolo è arrivato in Procura, il pm ha indagato Bolengo e ascoltato come persone informate sui fatti De Benedetti, Renzi e il vicedirettore generale di Bankitalia, Fabio Panetta. L'ingegnere ha confermato di aver parlato con l'ex premier, garantendo di non aver ricevuto da lui informazioni privilegiate ma solo accenni generici ad un intervento sulle banche in un tempo indeterminato. Anche se nella telefonata con Bolengo sapeva che sarebbe passato un «decreto», un provvedimento d'urgenza solitamente non usato per questo genere di riforme. Lo stesso per Renzi e Panetta. Anche loro hanno detto al pm di aver incontrato De Benedetti, ma di aver affrontato con lui l'argomento delle Popolari in modo generico, senza soffermarsi sullo strumento giuridico dell'intervento. Tesi condivise a pieno dalla Procura, che aveva chiesto l'archiviazione.

Troppo frettolosamente, ha stabilito il gip, che invece ha riaperto la partita.

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