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La telefonata di Renzi al rettore: "Invitami a parlare in Cattolica"

L'incontro con gli studenti di giurisprudenza in Università Cattolica per parlare di referendum "imposto" da Renzi al rettore con una chiamata. Nessun avviso agli studenti e nessuna controparte

La telefonata di Renzi al rettore: "Invitami a parlare in Cattolica"

"Pronto? Parlo con l'Università Cattolica? Organizzatemi una lezione, domani vengo a parlare di referendum". Non saranno le parole esatte usate dal premier, ma di certo sono stati questi i toni e l'oggetto della chiamata che Matteo Renzi ha fatto domenica ai vertici dell'Ateneo milanese. In sostanza il segretario del Pd si è auto-invitato a tenere la lezione che lunedì mattina l'ha visto salire in cattedra per parlare di referendum. Senza uno straccio di contraddittorio.

Di solito la Cattolica è molto attenta nell'organizzare eventi politicamente scottanti. I giorni precedenti all'incontro gli indirizzi mail degli studenti vengono inondati di mail dettagliate, il sito internet dell'Ateneo non manca di richiamare in prima pagina la notizia, le bacheche sono ricoperte dai manifesti informativi e gli studenti provano ad accaparrarsi una sedia in Aula Magna per partecipare al dibattito tra le due parti in gioco. Lunedì però non è successo nulla di tutto questo, generando non poca sorpresa tra addetti ai lavori e universitari. "Nessuna pubblicità, nessuna comunicazione, nessun criterio per l'assegnazione dei posti - lamentano alcuni rappresentanti - Più che un dibattito ci é sembrata propaganda".

Secondo quanto si apprende da fonti vicine al rettorato, infatti, c'è un motivo se la visita di Renzi è uscita dagli schemi organizzativi della Cattolica. Non era in programma. Anzi: è stato lo stesso premier ad "imporre" la sua presenza in Ateneo. Domenica lo staff di Palazzo Chigi ha alzato la cornetta per auto-invitare il premier. E il rettore Franco Anelli, spiazzato, non se l'è sentita di dire di no al Presidente del Consiglio.

Così lo ha ospitato nell'aula Sant'Agostino in cui lui stesso avrebbe dovuto tenere il corso di diritto privato ai suoi studenti. Ad annunciare la visita solo uno stringato comunicato della presidenza del consiglio dei ministri. Il pass per l'incontro è andato solo a ragazzi che avevano partecipato all'ora precedente di lezione. Pochi intimi e nemmeno molto preparati, visto che pochi di loro avevano già sostenuto l'esame di diritto costiuzionale. Immancabile invece la diretta streaming sulla pagina Facebook del segretario Pd e la stampa pronta a raccogliere dichiarazioni sulla nuova Costituzione.

Quella di Renzi è stata una mossa da dieci e lode. In questo modo s'è garantito un palcoscenico importante ed ha evitato che al dibattito fosse presente un rappresentante del No al referendum. Una tecnica banale e semplice per cercare consensi in area moderata (ben rappresentata nell'Ateneo milanese) senza affaticarsi troppo nel dover tener testa, magari, ad un professore convinto delle ragioni del No.

Le dispute alla pari in Era renzana non vanno molto di moda.

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