Politica

Telefonata scaccia crisi tra Conte e Macron

Di Maio usa parole distensive su Alitalia Di Battista insiste: scuse per il caso Libia

Telefonata scaccia crisi tra Conte e Macron

Roma Il gelo con Parigi è destinato a diminuire e dovrebbe, stando almeno alle dichiarazioni dei protagonisti, volgere al sereno il clima. Dopo il ritiro dell'ambasciatore francese, ora è il Colle che, in stretta collaborazione con Palazzo Chigi, sta tessendo una rete diplomatica per ricucire.

Entro domani dovrebbe avvenire un colloquio telefonico Conte-Macron, con la scusa di un vertice a due da organizzare a breve. Altri segnali di distensione sono le dichiarazioni di Di Maio da una parte e del ministro degli Interni francese Christophe Castaner. Il primo ha ribadito che la posizione di Air France sulla vicenda Alitalia non è una ritorsione francese per le dichiarazioni dello stesso Di Maio. Mentre il Castaner ha confermato gli impegni della Francia riguardo la questione dei migranti della Seawatch. In Francia, proprio come pattuito, arriveranno sette profughi. D'altronde dietro la probabile distensione dei rapporti tra Francia e Italia ci sono soprattutto interessi economici forti. Il primo è il futuro dei rapporti con un partner economico importante come la Cina. Sia la Francia che il nostro Paese verranno visitati a marzo dal premier Xi. In ballo grandi investimenti cinesi e facilitazioni negli scambi commerciali. Un altro aspetto importante è la constatazione che proprio gli istituti bancari francesi sono i principali creditori esteri del nostro debito pubblico. Come sottolineava ieri il Sole 24 Ore non è la cosa più opportuna rovinare i rapporti diplomatici con i nostri maggiori creditori. A livello politico, però, brucia di più il trattato di Aquisgrana col quale la Merkel e Macron hanno ristabilito la priorità di un asse franco-tedesco sulla politica europea. Anche dall'opposizione arrivano consigli improntati sulla distensione dei rapporti diplomatici tra Roma e Parigi. Carlo Calenda (Pd), per esempio, parla della classica tempesta in un bicchier d'acqua. «Il nostro governo - dice - non può aprire una crisi sul nulla». Di certo il dialogo di Di Maio con i leader dei gilet gialli non aiuta in questo senso. Lo stesso presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani ha sottolineato questa anomalia. «La Francia è un nostro interlocutore con cui parlare da pari a pari. Però passiamo dalla parte del torto se si va a incontrare i capi dell'organizzazione che sta mettendo a ferro e fuoco non solo la capitale francese». A pregiudicare il rasserenamento del clima ci pensa però Alessandro Di Battista. Intervistato da Lucia Annunziata ha soffiato sul fuoco della crisi diplomatica. «Qualsiasi crisi deve essere risolta - ha detto in collegamento da Parigi -. Come? Non abbassando la testa su problematiche politiche. Ristabilire delle relazioni, che vanno ristabilite, non significa non risolvere i nodi politici».

Di Battista poi ha ricordato la questione libica e a proposito dell'intervento militare del 2011 ha affermato: «La Francia dovrebbe chiedere scusa per l'intervento scellerato deciso da Sarkozy».

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