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Tensione a Rocca di Papa No all'invasione dei migranti

Cinquanta della Diciotti arrivati in paese ieri sera Residenti in rivolta, il sindaco se la prende con Salvini

Tensione a Rocca di Papa No all'invasione dei migranti

Da Messina ai Castelli Romani. Cento disperati, 92 uomini e 8 donne, accolti nel Cas, Centro di Accoglienza Straordinaria, di Rocca di Papa. Il «Mondo Migliore», come voluto da Pio XII nel dopoguerra, sarà la nuova casa per i migranti della nave Diciotti. Un viaggio in pullman lungo la penisola poi l'arrivo nella struttura pronta a ospitarli e da ieri presidiata da forze dell'ordine e blindati della polizia: in tarda serata un primo pullman con 50 persone, il resto arriverà oggi perché il loro bus ha avuto problemi tecnici e si è dovuto fermare a Caserta.

«Saranno qui per almeno dieci giorni - precisa don Aldo Buonaiuto della Cei - poi saranno distribuiti nelle varie diocesi che hanno risposto all'appello, più di venti. Il paese e tutti gli abitanti possono stare tranquilli, se ne andranno in poco tempo». Rassicurazioni che non sono bastate ad abbassare la tensione. Mentre ancora si aspettava l'arrivo dei migranti sono volate scintille e insulti pesanti tra i residenti favorevoli e quelli contrari al loro arrivo. Dalla parte di questi ultimi alcune decine di militanti di Casapound scatenati, anche coi saluti fascisti, contro chi esponeva cartelli con scritto «welcome» destinati ai nuovi ospiti. Mentre nella piazza centrale di Rocca di Papa compariva uno striscione contro Papa Francesco («Francé portateli a San Pietro»).

Il presidente nazionale della Caritas Diocesana, padre Francesco Soddu, è tranquillo. «Gestiremo al meglio anche quest'emergenza», dice. Emanuela De Marco, dell'ufficio politiche migratorie sempre della Caritas, parla dei progetti portati avanti in passato con i richiedenti asilo. Eritrei, sudanesi, iraniani, pakistani, tutti accolti dalla «rete» reale, quella delle famiglie che li hanno inseriti in scuole, posti di lavori, strutture legate alla Chiesa. E il sindaco del piccolo comune, Emanuele Crestini, si scatena contro il ministro dell'Interno e il popolo del web: «Capisco le preoccupazioni, ma i migranti li ha mandati Salvini», dice. «Alcuni commenti apparsi sui social - continua Crestini - sono veramente pesanti. Posso essere d'accordo col loro disappunto anche se va manifestato in un modo diverso. Ieri sera (lunedì, ndr) il ministero dell'Interno ha fatto una riunione con la Cei e li hanno destinati qui. Salvini dice che non li vuole in Italia, ma Rocca di Papa fa parte della Repubblica Italiana. È Salvini che li ha mandati da noi, certo non li ho chiamati io». Cento migranti saranno interamente a carico della Cei e della casse dello Ior. Come? «Attraverso il denaro raccolto con l'otto per mille», chiariscono dalla Caritas. Un documento della Prefettura di Roma inviato a tutte le autorità del posto, compreso il direttore del centro Domenico Alagia, lo conferma: «() per l'accoglienza dei predetti migranti, che avverrà in un settore separato del complesso già parzialmente adibito a centro di accoglienza, non è previsto alcun onere finanziario a carico dello Stato».

In mattinata nella struttura dedicata all'accoglienza c'era stato un sopralluogo della Asl. La reception sembra quella di un albergo. La sala mensa spaziosa e ordinata «perché tutti i nostri ospiti devono socializzare», sottolinea Roberto Rotondo della coop Auxilium che gestisce il centro. Entriamo nelle stanzette, pulite e dignitose.

Il kit che verrà dato ai migranti è composto da un borsone con indumenti intimi, un pigiama, una coperta, una tuta, varie T-shirt, ciabatte e prodotti per l'igiene personale.

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