Cronache

La terra continua a tremare: evacuate otto case su dieci

Altri crolli a Ussita. Accumoli è «totalmente inagibile» E Renzi promette: «Non ci sarà alcuna deportazione»

La terra continua a tremare: evacuate otto case su dieci

Ancora e sempre scosse nelle zone devastate dai terremoti del 26 e del 30 ottobre. Lo sciame sismico non concede tregua alle popolazioni stremate dal freddo. Ieri da queste parti il termometro non è mai salito sopra ai 14 gradi. La scossa più forte con magnitudo 4,8 localizzata a una profondità di 10 chilometri, si è sentita anche a Perugia, Ancona e Roma. L'epicentro è stato localizzato dagli strumenti dell'Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia tra i comuni di Acquacanina, Fiastra e Bolognola, in provincia di Macerata.

Nel frattempo il sindaco di Accumoli Stefano Petrucci ha disposto l'evacuazione totale del piccolo centro del reatino devastato dai tre terremoti che si sono succeduti dal 24 agosto. «È chiaro che anche le case di classe A non sono più sicure a questo punto - spiega il primo cittadino -. Devo garantire la sicurezza dei miei concittadini». Al momento sono una ottantina le persone che ancora vivono in paese. «Ora dovranno lasciare le case e scegliere se farsi ospitare negli alberghi o se trovarsi un'autonoma sistemazione».

La terra trema in continuazione. L'ultima scossa ha deformato il suolo in un'area di circa 130 chilometri quadrati. Massimo spostamento, 70 centimetri, è stato localizzato nei pressi dell'area di Castelluccio. Situazione insostenibile: la soglia di sopportazione, per gli abitanti dei Comuni terremotati del Centro Italia, ha raggiunto il livello di guardia. E il crollo più temuto, adesso, è quello psicologico. Per questo in Umbria sono arrivati gli psicologi per prestare un aiuto concreto ai cittadini costretti a sopportare ogni giorno decine di altre scosse in uno stillicidio di ansia e dolore.

Un dramma tutto italiano. Perchè usciti dai confini nazionali non c'è aria di grande solidarietà. L'Europa sembra fregarsene dei nostri terremoti (la Merkel guarda i conti, i giornali ci tengono bassi e a Bruxelles, Parigi e Berlino non è stato organizzato alcun evento simbolico come invece ci saremmo aspettati). Fortuna che c'è Putin che ieri ha telefonato a Renzi. Il premier, accompagnato dalla moglie Agnese, è andato a Preci e nelle zone colpite dal terremoto, attorno a lui una folla disperata. Promette: «Ce la faremo a ricostruire tutto daccapo e, ribadisco, che non ci saranno deportazioni». Oggi arriva anche Il presidente Mattarella.

La situazione è difficilissima. Per fortuna oggi arrivano i primi container per ospitare i residenti a Pievebovigliana, piccolo centro montano dell'Alto Maceratese tra i più colpiti dalle scosse del 26 e 30 ottobre. A Ussita, invece, i crolli continuano. «La chiesa (una struttura pericolante che impedisce l'accesso al paese) va demolita per liberare il paese - ha detto il sindaco Marco Rinaldi -. Mi assumerò la responsabilità. Ieri sono stato a Porto Recanati per incontrare i miei sfollati, il grosso di loro - spiega ancora - circa 150, si trova in un camping e un'altra cinquantina sono ospitati a Porto Sant'Elpidio. Per la prima notte sono riusciti a dormire, ma sono avviliti». A Visso, Tommaso Della Longa, portavoce nazionale della Croce Rossa pensa ai bambini: «Sono loro la vera emergenza, hanno bisogno di forte supporto psicologico». A Castelsantangelo sul Nera il sindaco Mauro Falcucci non sa più che fare: «Qui crolla tutto e quello che non crolla è pericolante. Per fortuna l'ultima famiglia, che aveva la casa agibile, e l'ultimo albergatore si sono convinti ieri ad andare via, restano cinque allevatori». Anche i cimiteri sono inagibili. Il sisma ha devastato posti silenziosi dove l'unico segno di vita erano i fiori e le luci alle lapidi e dove - in questi giorni - ci sarebbe sta stato l'afflusso di visitatori, per quello che è un rito ma anche occasione di incontro con persone disperate. Riassumendo: dal 30 ottobre 1100 scosse.

Benvenuti nell'inferno italiano.

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