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Testa nel cestino a bimba disabile. In manette maestra degli orrori

Schiaffi e calci agli alunni umiliati. Denunciata da un bidello

Testa nel cestino a bimba disabile. In manette maestra degli orrori

Uno schiaffo in faccia, una ginocchiata alla schiena. Ne aveva per tutti una maestra di 53 anni, che da ieri è agli arresti domiciliari su disposizione del Gip del Tribunale di Roma. L'insegnante, che aveva a che fare con bimbi delle elementari, è stata smascherata da un collaboratore scolastico.

L'uomo, dopo aver assistito a una scena raccapricciante, non ce l'ha fatta a lasciarsi quell'immagine alle spalle e a marzo ha denunciato tutto agli agenti del commissariato Appio. «Ho visto la collega - ha spiegato - che tenendo un bambino per un braccio lo colpiva con una ginocchiata alla schiena e uno schiaffone sul viso». Il racconto ha portato i poliziotti, diretti dalla dottoressa De Giorgi, ad ascoltare altri testimoni, ex alunni e genitori di bambini, che avevano avuto la 53enne in classe. E hanno accertato che la donna aveva l'abitudine di far stare i bambini con il capo chino sul banco per poter mangiare in tranquillità e aveva le mani lunghe. In un caso avrebbe anche infilato la testa di una bambina, con difficoltà psicofisiche riconosciute, nel cestino della spazzatura.

Un quadro indiziario ben delineato, che ha portato il Gip all'emissione della misura cautelare. Le indagini, però, proseguono perché gli agenti hanno scoperto che la donna più di una volta è stata spostata da una classe all'altra ed è ora necessario accertare per quale ragione i vertici scolastici non abbiano preso provvedimenti più seri.

Le violenze tra le mura scolastiche, purtroppo, sono frequenti. Il 13 giugno scorso la polaria di Fiumicino ha scoperto un asilo abusivo al Pigneto dove i piccoli venivano presi a schiaffi, insultati con epiteti a sfondo razzista e lanciati sui materassini per cambiarli.

Solo quattro giorni prima un'insegnante di scuola dell'infanzia, di 61 anni, era stata arrestata da agenti del commissariato di Manfredonia, provincia di Foggia, perché aveva l'abitudine di strattonare i bambini irrequieti e schiaffeggiare quelli che sbagliavano i compiti.

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