Cronache

Tetano, polmonite e rosolia: così ritorna la paura

Certe patologie rischiose potrebbero essere facilmente evitate se i genitori si informassero meglio

Tetano, polmonite e rosolia: così ritorna la paura

Se il morbillo sta creando allarme nel nostro Paese, l'epidemia di questa malattia infettiva, ancora in corso in Romania, ha fatto 17 morti e provocato 3000 casi in tutto il paese. E si sa che i romeni in Italia non mancano. Dunque si fa presto a infettarsi nell'epoca della globalizzazione. Vi ricordate l'Ebola? L'intero pianeta era paralizzato dal terrore quando in Africa mieteva migliaia di vittime in zone molto circoscritte del continente. Per non parlare della Sars o dell'aviaria. Malattie altamente infettive contro cui si può fare poco o niente. Ma ce ne sono altre, più banali ma non meno pericolose, che si combattono con l'arma dei vaccini. Quelli che in questo momento sono snobbati, perché non vaccinarsi oggi va di moda come essere vegani o alternativi a tutti i costi.

Servono i morti a far scuotere le coscienze. Com'è accaduto con la meningite. Il vaccino fino a poco tempo fa era quasi ignorato dalla popolazione. Poi un bambino dopo l'altro, un ragazzo dopo l'altro, un neonato dopo l'altro è finito in ospedale o direttamente all'obitorio. E allora tutti a far la coda alle Asl per prenotare la vaccinazione per tutta la famiglia.

Ma non tutte le malattie infettive trasmettono lo stesso senso di pericolo. Sottostimato, per esempio è il rischio di una diffusione della difterite o della poliomielite, malattie quasi dimenticate ma solo perché a fare da barriera ci sono i vaccini obbligatori. Già, peccato che l'obbligatorietà sia un concetto che rimane sulla carta.

Pure i medici sono molto preoccupati. «Ci aspettiamo un caso di poliomielite o di difterite da un momento all'altro» avverte il Comitato centrale della Federazione nazionale degli Ordini dei medici commentando il calo delle coperture vaccinali. E in effetti, non solo i vaccini «consigliati» non si somministrano più tanto, ma anche le quattro vaccinazioni obbligatorie, poliomielite, tetano, difterite, epatite B, pertosse, hanno una copertura del 93,5% con un trend in discesa. Dunque, siamo sotto la soglia di sicurezza fissata al 95%.

Per quelle facoltative, morbillo a parte, c'è da fare i conti con rosolia, pertosse e parotite, tutte malattie che provocano rispettivamente malformazioni del feto, gravi complicanze polmonari, impotenza.

Poi c'è la pertosse e lo pneumococco, virus che secondo il Centro europeo per il controllo delle malattie rappresentano oltre il 50 per cento dei casi e il 60 per cento delle morti di malattie prevenibili con vaccino, esclusa l'influenza.

Anche la polmonite miete vittime che si potrebbero evitare. In Europa si stimano 3 milioni di casi di polmonite l'anno. Nel 2013 sono stati oltre 120.000 i decessi. Nello stesso anno, in Italia si sono contati oltre 9.000 morti, quasi tre volte quelli per incidenti stradali e venti volte quelli causati dall'influenza. Eppure non c'è molta consapevolezza sulla prevenzione, in Italia solo il 5% si vaccina.

Il tetano invece, provoca cento morti all'anno e può colpire soprattutto le donne di una certa età che non si sono vaccinate da piccole visto che non esisteva ancora alcuna prevenzione.

Chi tiene comportamenti sessuali discutibili e gli omosessuali dovrebbero proteggersi contro l'epatite B con il vaccino che viene spesso snobbato, a torto, pure dalle categorie professionali a rischio come medici e infermieri.

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