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Tfr in busta paga? È bufera sulla proposta di Renzi

Dai sindacati all'opposizione, pioggia di critiche sull'ipotesi del governo. Camusso: "Non è un bonus, sono soldi dei lavoratori"

Tfr in busta paga? È bufera sulla proposta di Renzi

Mentre al Senato prende il via la discussione generale sul Jobs Act, non si placano le polemiche sulla riforma del lavoro. Dopo le barricate contro la revisione dell'articolo 18, l'attenzione dei sindacati si sposta sulla proposta di inserire il Tfr in busta paga lanciata ieri da Matteo Renzi.

Solo "un argomento in discussione", secondo il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Ma che ha già portato Cisl e Uil sull'altolà. "Basta speculazioni sul lavoro", tuona oggi il segretario aggiunto della Cisl Anna Maria Furlan, designata alla successione di Raffaele Bonanni, "Il Tfr è meno tassato dello stipendio. Non vogliamo che in questo modo i lavoratori paghino più tasse anche su quello". "Bisogna continuare a ridurre le tasse sul lavoro", aggiunge il leader della Uil, Luigi Angeletti, "Capisco l’intenzione di dire che bisogna avere più soldi in tasca ma non è questa la strada giusta". "Nessuno dica che si stanno aumentando i salari dei lavoratori: quelli sono soldi dei lavoratori, frutto dei contratti e delle contrattazioni e non una elargizione di nessun governo e non è un nuovo bonus se no, davvero, siamo alla disinformazione", ha detto dal canto suo il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.

Anche l'opposizione sul piede di guerra: "Tfr in busta paga? Una proposta molto scenica dietro la quale si può nascondere una truffa", avverte Maurizio Gasparri (Forza Italia), "Qualche centinaio di euro in più non rilanciano i consumi e anzi l’idea di non avere un gruzzoletto da investire dopo anni di lavoro può avere un effetto deprimente. Senza considerare che per le piccole imprese sarebbe un salasso insostenibile. Renzi finge di non capire che solo abbassando le tasse si rilancia l’economia. Gli 80 euro in busta paga dati ad alcuni non sono serviti a nulla. Lo stesso varrebbe per il Tfr, che anzi rischia di essere tassato come lo stipendio. Basta con questi annunci choc. Dal jobs act al Tfr è una continua presa in giro. Un po' di serietà in rispetto dei lavoratori". "Mentre il Paese precipita nel baratro della disoccupazione e della recessione, il governo gli dà una spintarella", si legge intanto sul blog di Beppe Grillo, "Togliere il Tfr alle imprese vuol dire metterle in mutande e costringerle a rivolgersi al credito bancario per finanziarsi".

538em;">Critiche piovono anche dalle forze di maggioranza: se Ncd è attendista ("La questione dell’anticipo del Tfr in busta paga va approfondita", dice Fabrizio Cicchitto), la minoranza del Pd è scettica ("Come si fa a garantire alle piccole imprese ad avere liquidità nonostante il Tfr?", si chiede Pippo Civati)

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