Cronache

"Ti farò soffrire". E la tira giù dal palazzo

La sua ex lo respinge e lui si lancia dall'ottavo piano trascinandola con sé: su un foglio aveva già scritto tutto

"Ti farò soffrire". E la tira giù dal palazzo

Milano - L'aveva scritto di recente, su un foglio. In uno dei tanti momenti di sbandamento interiore in cui l'inquietudine s'impadroniva di lui e la voglia di scomparire diventava tanto forte da annientare del tutto la forza e la bellezza della sua giovinezza. E aveva vergato poche parole, ma che evidenziavano tutto il suo disagio: lui da questo mondo se ne sarebbe andato presto, si sarebbe tolto la vita, sì, proprio come aveva già tentato circa un anno fa. «Così Ale soffrirà come lei adesso sta facendo soffrire me» spiegava con una calligrafia incerta ma dai tratti rabbiosi e quasi un po' compiaciuti. Una decisione sofferta ma anche lucida e pensata quella di Pietro Maxymilian Di Paola, 20 anni. Che poco dopo la mezzanotte di lunedì, durante un battibecco - probabile culmine dell'ultimo, inutile tentativo di rimettersi con la sua ex, la 19enne Alessandra Pelizzi - si è lanciato nel vuoto dall'attico all'ottavo piano di un palazzo di via Novaro, nel quartiere milanese di Affori, trascinando con sé la ragazza, che forse voleva fermarlo, dopo averla afferrata per le spalle come per abbracciarla un'ultima volta. Un solo tonfo, quello dei due corpi schiantatisi nel sottoscala del cortile interno dello stabile (alla fine si tratterà di un volo di ben nove piani, circa trenta metri). E un solo grido, quello di Alessandra che urla «no!» e squarcia la notte. Poi il silenzio della morte. Che si porta via subito la ragazza e, intorno alle 7.30 del mattino, anche Pietro, ricoverato in condizioni già disperate all'ospedale San Gerardo di Monza.

Un gesto folle, totalizzante, terribile. Che lascia due famiglie distrutte. Pietro viveva nell'appartamento su due livelli, al settimo e ottavo piano, di un palazzo signorile con la madre e la sorella maggiore. Entrambi erano stati adottati da piccoli dai Di Paola che poi si erano separati. Quello del giovane sudamericano finora era stato un percorso di vita molto tormentato e sofferente: come accade purtroppo a molti bambini brasiliani adottati, era cresciuto taciturno e pensoso, sentendosi fuori posto, anche se aveva cercato con tutto se stesso di condurre una vita normale, quella di un ragazzo della sua età. Dalle foto del suo profilo Facebook emerge un ragazzo gioioso scherzoso, con tanti amici. Tuttavia un anno fa i vigili e la polizia del commissariato Comasina lo avevano bloccato in extremis mentre, dal cornicione di casa, cercava di farla finita. Fu allora che Pietro venne segnalato ai servizi sociali e al tribunale per un'eventuale tutela.

La sua ragazza, Alessandra, con il passare dei mesi, aveva rotto poi il legame sentimentale con Pietro, forse impaurita dai suoi squilibri o semplicemente perché il rapporto aveva subito un'evoluzione che non andava nella medesima direzione per entrambi. I due, all'interno della stessa compagnia, però continuavano a frequentarsi come amici anche se lui non riusciva a rassegnarsi alla fine della relazione sentimentale e pare non perdesse occasione per testimoniare i suoi sentimenti ad Alessandra.

Lunedì, infatti, aveva confidato fiducioso agli amici: «Stasera cercherò di riconquistarla». Senza sapere che la ragazza, figlia unica di due genitori che stravedevano per lei, aveva già detto anche alla madre che per lei Pietro era ormai solo come un fratello. Così, dopo aver cenato con un'altra coppia di giovani nell'attico all'ottavo piano, con una scusa li aveva mandati a prendere le sigarette per restare solo con Alessandra.

Nessuno può dire cosa sia realmente accaduto tra i due. Qualcuno li ha sentiti litigare, forse in seguito al rifiuto della giovane a riallacciare la relazione. Altri hanno giurato addirittura di aver sentito Alessandra gridare più volte «aiuto!». Poi quell'abbraccio mortale e il salto nel vuoto al quale una dirimpettaia ha assistito in tutta la sua agghiacciante concitazione. Quando ormai la tragedia era già innescata.

E la vita volava via.

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