Politica

"Tir suicida sul formicaio". La rete sommerge Lerner

Il giornalista pubblica un commento sulla strage a Nizza che scatena la reazione del web. Su Twitter e Facebook numerosi commenti contro Lerner

"Tir suicida sul formicaio". La rete sommerge Lerner

Un articolo di Gad Lerner sulla strage a Nizza fa infuriare il web. Sul profilo Twitter del giornalista, infatti, è apparso il lancio di un articolo a commento delll'attentato in cui si legge: "Il sangue innocente di Nizza, basta un tir suicida che si abbatte sul nostro formicaio umano".

La frase non è piaciuta a molti utenti della rete, che hanno accusato Lerner. "Ma vergognati! - scrive Jimmy - Un tir suicida? Chi era alla guida? Forse meglio dire un terrorista islamico ma vi brucia dire cosi". "C'è del disprezzo nell'espressione "formicaio umano" - rbatte Stefano - credo fuori luogo".

Sono due, infatti, i dettagli del lancio Twitter di Lerner che non sono piaciuti. Il primo, l'uso della parola "formicaio", il secondo l'aver detto che sarebbe stato un "tir suicida" a provocare i morti e non un chi lo guidava.

"La freddezza con cui ha guidato il Tir sulla folla per diversi minuti e lungo due chilometri della Promenade des Anglais, lasciano intuire che si trattasse di militante addestrato - scrive Lerner - Del resto nei giorni scorsi erano state pubblicate informative su autobombe pronte a entrare in azione in Europa. Come e peggio di un’autobomba, il massacro di Nizza. Se la matrice jihadista si delinea con chiarezza, senza bisogno di attendere la rivendicazione postuma dell’Isis, a turbarci è innanzitutto la nostra vulnerabilità. Chiunque di noi avrebbe potuto essere lì, fra gli schiacciati. Ma soprattutto: quanto è facile perpetrare un massacro di gente inerme che non se lo aspetta. Basta un camion. Ce ne sono migliaia dappertutto, ma basta un solo camion che si abbatta sul nostro formicaio umano. L’altro requisito imprescindibile è la disponibilità al suicidio del conducente di quel camion.

Si sa che c’è solo l’imbarazzo della scelta, per gli strateghi contemporanei del terrore la manodopera pronta a “immolarsi” non manca".

Commenti