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Toh, la maestra grillina: consigliera in Sicilia e assenteista a Torino

Il doppio ruolo della Puglisi, eletta nel catanese e insegnante al Nord. Ma in classe non c'è mai

Toh, la maestra grillina: consigliera in Sicilia e assenteista a Torino

Per un Alessandro Di Battista che, a parole, dice di mollare la politica e di «volersi trovare un lavoro», c'è sempre qualche altro grillino che fa politica proprio per evitare di lavorare. E sporca l'operazione di marketing del «Dibba». L'ultimo caso è quello di Valentina Puglisi, 37 anni, consigliera comunale M5s a Misterbianco in provincia di Catania e maestra di ruolo, ma assenteista, a Torino.

La storia della «maestra Valentina» mai presente in classe la racconta l'edizione torinese del Corriere della Sera. I bambini della I A della scuola primaria Rayneri dell'Istituto Comprensivo Manzoni di corso Marconi, nel quartiere San Salvario a Torino, non la conoscono. Da settembre, quando è stata nominata insegnante di italiano, su quella cattedra, Valentina Puglisi non si è mai seduta. In compenso è sempre presente tra i banchi del Consiglio comunale di Misterbianco, cittadina di 50mila abitanti nel catanese, dove la maestra è stata eletta con 179 preferenze alle elezioni amministrative dell'11 giugno scorso. La consigliera siede all'opposizione, lotta, spazza le strade del paese indossando la t-shirt del Movimento Cinque Stelle, si concede un selfie con Giancarlo Cancelleri durante la campagna elettorale per le regionali, si fa immortalare con il «capo politico» Luigi Di Maio. Tutto si può vedere dando uno sguardo alla pagina Facebook della Puglisi «portavoce M5s Misterbianco». Intanto a Torino il preside della scuola non l'ha mai incontrata, ma lei ha sempre giustificato tutte le assenze. Infatti la portavoce Puglisi gode dei permessi previsti dalla legge per chi svolge attività politica. Così tra un permesso per il viaggio in Sicilia e un altro per seguire commissioni e sedute, succede che a scuola non ci va mai. E succede pure che due alunni della «sua» classe di Torino si trasferiscono in altri istituti perché le famiglie sono stufe delle assenze della maestra di italiano impegnata con la politica e l'attivismo pentastellato. Lei si trincera dietro un «non commetto alcuna irregolarità» e sceglie di conservare il posto di lavoro e lo stipendio, andando avanti di permesso in permesso. L'ufficio scolastico provinciale di Torino ha anche aperto un'indagine per approfondire il caso e verificare se non ci sia un contrasto tra le norme regionali e quelle nazionali. Ma Valentina Puglisi si fa riprendere mercoledì mentre fa il resoconto del Consiglio comunale di Misterbianco. La cittadina dove dal 2012 c'è un «Meetup» grillino, al quale lei ha sempre partecipato. Ma senza mai dare nell'occhio, come confermano alcuni attivisti della provincia di Catania. In serata la consigliera Puglisi affida la sua replica a un lungo post su Facebook, ribadendo di non aver violato la legge, e specifica: «Non mi si può chiedere di rinunciare al mio posto di lavoro per mere beghe pseudopolitiche». E spiega di non volersi mettere in aspettativa per non perdere posizioni in graduatoria e giocarsi la possibilità di una «cattedra vicino alla mia famiglia». Infine minaccia querele: «A quanti hanno adottato un comportamento da sciacalli verrà riservato un trattamento adeguato con azioni civili».

Sempre da Misterbianco proviene Jose Marano, neo eletta deputata regionale M5s, la quale, contattata dal Giornale fa fatica a nascondere l'imbarazzo e dice: «Conosco Valentina, ma non posso rilasciare dichiarazioni».

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