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Toninelli blocca la Tav: provo disgusto

Il ministro dei Trasporti congela l'opera: "Rabbia per lo spreco di soldi"

Toninelli blocca la Tav: provo disgusto

Roma - Il grillino Danilo Toninelli dimentica di essere un ministro del governo Conte e indossa i panni del ribelle No Tav, sparando contro il completamento della linea dell'alta velocità Torino-Lione. L'entrata a gamba tesa del ministro delle Infrastrutture contro l'avanzamento dei lavori della Tav arriva due giorni dopo la guerriglia in Val di Susa tra comitati e forze dell'ordine. Una presa di posizione che imbarazza la Lega di governo, svelando il vero volto del M5s. Dalla pagina Facebook, il ministro affonda il colpo: «Quando studio dossier come quello della Tav Torino-Lione, non posso che provare rabbia e disgusto per come sono stati sprecati i soldi dei cittadini italiani. È stato enorme lo sperpero di danaro pubblico per favorire i soliti potentati, certe cricche politico-economiche e persino la criminalità organizzata». Non solo Toninelli solleva dubbi su infiltrazioni della malavita e favori nella gestione degli appalti ma consegna una minaccia ai burocrati del Ministero a non firmare alcun atto: «Rifarsi al Contratto di governo significa voler ridiscutere integralmente l'infrastruttura in applicazione dell'accordo con la Francia. Senza preclusioni ideologiche, ma senza subire il ricatto che ci piove in testa e che scaturisce dalle scandalose scelte precedenti. È questo il principio in base al quale stiamo lavorando. Ecco perché adesso nessuno deve azzardarsi a firmare nulla ai fini dell'avanzamento dell'opera. Lo considereremmo come un atto ostile».

Le parole del ministro non lasciano indifferente il mondo politico che subito reagisce. «Le affermazioni del ministro Danilo Toninelli sulla Tav Torino-Lione e sulle infrastrutture italiane lasciano davvero senza parole. Se davvero ha trovato un verminaio di sprechi, connivenze corruttive e appalti pilotati, come lui afferma, li espliciti nel dettaglio nelle sedi opportune, cioè in Procura», dichiarano i deputati del Pd Raffaella Paita, Luciano Nobili, Davide Gariglio, Enza Bruno Bossio e Andrea Romano. Mentre l'ex ministro Maurizio Lupi spiega: «Bloccando la Tav il primo a sprecare i soldi degli italiani sarà il ministro Toninelli il quale evidentemente farneticando di lobbies e di mafie e senza portare dati, preferisce gli scarichi inquinanti di due milioni di Tir ad un'ecologica linea ferroviaria. Da Fi, Giorgio Mulè attacca: «Nel loro magico mondo in cui il Parlamento non esiste e i loro deputati vanno a vela piuttosto che lavorare, i 5S vogliono riportare il Paese all'età della pietra. Mentre il mondo ride di noi, assistono i No Tav che tirano un po' di pietre a poliziotti e carabinieri senza avere la decenza di spendere una parola di solidarietà nei loro confronti.

Sì, rabbia e disgusto sono le parole giuste per Toninelli».

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