Ponte crollato a Genova

Toninelli chiama uno 007 a guidare la commissione

L'ex Sisde Mortellaro al posto di Ferrazza licenziato. Bufera sull'ex presidente: non limitò il traffico sul ponte

Toninelli chiama uno 007 a guidare la commissione

Antonio Brencich si è dimesso, Roberto Ferrazza è stato rimosso dall'incarico, al loro posto è arrivato Alfredo Principio Mortellaro, ex membro del Sisde. La commissione d'inchiesta del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, annunciata dal ministro Danilo Toninelli subito dopo la tragedia di Genova, è già nel caos più totale. Senza contare le polemiche, fino ad ora rimaste tali, per la nomina dell'ingegnere Bruno Santoro, in passato consulente di Autostrade per l'Italia. Mentre Toninelli si gode gli ultimi scampoli di vacanza, «paparazzato» al mare in Costa Azzurra, gli uffici del Mit sono alle prese con i conflitti d'interesse dei tecnici scelti per fare luce sul crollo del Ponte Morandi.

La patata bollente è una relazione del primo febbraio scorso in cui si dava l'ok ad Autostrade per i lavori di ristrutturazione del ponte, che avrebbero dovuto prendere il via fra pochi mesi. Nel documento, sequestrato dalla Procura di Genova, si faceva riferimento proprio allo stato di corrosione degli stralli dei piloni 9 (poi crollato) e 10. Il parere in questione è stato firmato dall'architetto Roberto Ferrazza, ormai ex presidente della commissione Toninelli, in quanto Provveditore alle opere pubbliche, e c'è anche la firma di Brencich, professore dell'Università di Genova, scelto come consulente tecnico esterno. Entrambi sapevano delle condizioni di degrado in cui versava il viadotto sul Polcevera e Ferrazza, anche se non obbligato, avrebbe potuto intervenire per limitare il flusso di traffico che affliggeva il «gigante grigio» inaugurato nel 1967.

Brencich, mesi fa, era stato anche uno dei primi ad avvertire sulla pericolosità della struttura, definita «malata». Ed è stato il primo a fuggire, sussurrano «più o meno volontariamente», dal team investigativo del Mit. «Ragioni di opportunità» ha detto, perché «su questa vicenda si è alzata una questione politica». Nella tarda serata di giovedì è arrivato il «licenziamento» di Ferrazza con una nota del ministero di Porta Pia. A cui è seguita la reazione dell'architetto che lamentava di non aver ricevuto comunicazioni in merito.

Giorgio Mulè da Forza Italia ha commentato, parlando di «palese e insanabile conflitto d'interessi» per Ferrazza e atto di «grande sensibilità» da parte di Brencich. La deputata ligure del Pd Raffaella Paita ha detto: «Toninelli sulla vicenda del crollo di Ponte Morandi ha dimostrato totale inadeguatezza: prima dichiara che la Gronda è un'opera da rimettere in discussione, poi nomina una commissione d'inchiesta senza verificare le attività pregresse svolte dagli stessi membri, infine li rimuove senza ammettere di avere sbagliato». Un altro dem, il senatore Stefano Esposito, si è affidato a Twitter: «Ferrazza e Brencich nominati da Toninelli nella commissione d'inchiesta sul crollo del ponte Morandi si dimettono. Sono gli stessi che a febbraio non avevano segnalato rischi per il ponte. Toninelli spieghi perché li ha scelti e metta a disposizione la relazione».

Poi c'è Alfredo Principio Mortellaro, l'ingegnere chiamato a sostituire i due epurati. Il Mit nel suo comunicato ha spiegato: «Mortellaro rappresenta una figura professionale di altissimo livello e con un'esperienza trentennale alle spalle». Si tratta di un ex membro del Sisde che ha gestito per anni gli appalti del servizio segreto, rimosso nel 2005, cinque anni prima che esplodesse il caso della «cricca» degli appalti pubblici di Angelo Balducci, nel 2010.

Attualmente è dirigente del Consiglio superiore dei lavori pubblici in seno al Ministero delle Infrastrutture.

Commenti