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Torino, la capitale del proibizionismo a 5 Stelle

Niente slot machine, alcol e auto: la sindaca emette ordinanze a raffica per vietare tutto

Torino, la capitale del proibizionismo a 5 Stelle

Niente auto, con blocco totale del traffico in caso di sforamento dei limiti di inquinamento dell'aria. Niente slot machine, con la limitazione del gioco a determinate fasce orarie. E, d'ora in poi, anche niente alcol.

Dopo la sperimentazione fatta all'indomani degli incidenti di piazza San Carlo e della movida selvaggia che ha turbato il sonno delle notti estive di Torino, la città sta per entrare ufficialmente nell'era del proibizionismo a Cinque stelle. Con buona pace delle proteste degli esercenti.

L'orario è ancora da definire, ma il provvedimento strutturale contro gli alcolici firmato Chiara Appendino è ormai imminente. Dopo il bando delle macchinette da gioco, limitate da un'ordinanza a determinate fasce orarie, arriva lo stop alla vendita di vino, birra o superalcolici da asporto. Il coprifuoco dovrebbe scattare dalle 21 e durare fino alle sei del mattino, ma l'orario resta da definire ed è ancora oggetto di trattativa. Di certo c'è che da ordinanza straordinaria, la restrizione che lo scorso luglio tanto aveva fatto infuriare i titolari degli esercizi delle zone di San Salvario, piazza Vittorio e Vanchiglia diventerà legge sotto la Mole. Fino a trovare spazio nel regolamento comunale. E soprattutto, il divieto dovrebbe venire esteso a tutta la città, non più solo alle zone «calde»: questa almeno la proposta approdata al tavolo di mercoledì tra comune e commercianti. Che si sono dimostrati d'accordo sulla stretta alla vendita all'esterno per ridurre i rumori e calmare i residenti sul piede di guerra. Ma non sull'altra richiesta avanzata dal Comune, ben più invasiva, di ridurre l'orario di apertura con chiusura obbligata alle due di notte. Imposizione inaccettabile per i commercianti. Questa volta del resto «tutti i partecipanti si sono detti d'accordo a estendere l'ordinanza a tutta la città ha dichiarato l'assessore al commercio Alberto Sacco ora dobbiamo capire tecnicamente come fare parlandone anche col prefetto».

Ma questo è solo il secondo atto della nuova disciplina imposta dalla grillina: la scorsa estate nel mirino erano finiti i dehors dei locali, che per tre settimane dovevano smettere di servire cocktail, birra e cibi nelle loro strutture esterne. Il divieto scattava alle 3 nelle notti di sabato e domenica, alle 2 del venerdì e all'1.30 nelle sere di lunedì, martedì, mercoledì e giovedì. L'ordinanza poi fu sospesa.

Sotto una pioggia di critiche.

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