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"La Toscana è piccola..." Rossi scivola nel ridicolo

Il caso Renzi senior? Per il governatore è tutto "casuale"

"La Toscana è piccola..." Rossi scivola nel ridicolo

Enrico Rossi non è un maestro nell'arte della difesa. Il governatore della Toscana si è ritrovato a giustificare sul Corriere della Sera le storie aziendali di Tiziano Renzi, babbo di Matteo, non ha convinto neppure la propria coscienza. La società di Tiziano ottiene un prestito di 700mila euro dalla Bcc di Pontassieve. La Finanziaria della regione Toscana concede una garanzia dell'80 per cento, perché la società è al femminile, intestata alla madre e alla sorella di Matteo. Pochi mesi dopo Tiziano Renzi torna azionista e poi la vende a un imprenditore ligure. Fallisce, nel 2013. E a quel punto la regione chiede la restituzione di quasi 35mila euro. Solo che ci mette due anni per agire. Come mai? Risposta di Enrico Rossi? «Le carte si sono perse in qualche ufficio». Strano. Chi firma la garanzia? Il padre di Luca Lotti, che poco dopo entra nella segreteria del sindaco di Firenze, è il dirigente bancario che firma la garanzia. Poffarbacco, qui c'è un intreccio di interessi? Figurati. Rossi replica: la Toscana è così piccola. Può succedere, ma è una coincidenza. Matteo, però, non gioca a dadi. Rossi alla fine fa passare il babbo del premier per una vittima. Questi trucchetti li fanno tutti.

Alla Toscana tocca richiedere indietro i soldi solo perché quel poveretto si chiama Renzi.

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