Politica

Il tour nelle spiagge fa sognare Renzi: "Tredici milioni di voti"

L'ex premier rinvigorito dai continui bagni di folla: «La vera sfida sarà coi populisti»

Il tour nelle spiagge fa sognare Renzi: "Tredici milioni di voti"

Il Parlamento è chiuso, la politica è per lo più in vacanza, ma Matteo Renzi continua a girare come una trottola. Il pretesto è il tour per il libro che ha scritto, Avanti, che l'ex premier presenta da un capo all'altro della penisola. L'obiettivo è tutto politico, e già pre-elettorale: tornare in contatto con il «suo» popolo, rianimare la base Pd, tastare il polso al suo potenziale elettorato. E concedersi, da un borgo ad una città ad una spiaggia, il balsamo di un bagno di folla. Così l'altra notte, verso le due, comunicava il suo entusiasmo via Facebook: «E poi torni a casa, stanco ma pieno dell'entusiasmo che hai ricevuto. Oggi Pistoia, Fucecchio, Certaldo. Centinaia di persone che ti chiedono di andare avanti. E che si mettono in gioco con te. Quello delle persone che partecipano alle presentazioni è un mondo totalmente diverso da ciò che i giornali spesso narrano. È gente entusiasta e tenace che ha tanta voglia di futuro. Sono fortunato ad avervi come compagni di viaggio. Grazie».

Ieri Renzi era a Livorno e poi, in serata, a Capalbio, patria estiva della intellighenzia rossa. Da lì ha attaccato duramente quella sinistra radical e quegli esponenti Cinque Stelle che fiancheggiano irresponsabilmente il regime di Maduro in Venezuela: «Il Pd, a differenza loro, è a fianco del popolo venezuelano che si oppone a quel regime». Torna all'attacco sulla torbida vicenda Consip: «Ora c'è un'indagine per depistaggio, su quello che è, se provato, un atto eversivo. Sappiano che io non mollo di un millimetro, la verità su questa vicenda deve venire fuori. Una cosa è certa: se sono arrivati a fabbricare prove false vuol dire che facciamo davvero paura». Ma comunque vada, ricorda, «se la posizione di mio padre verrà archiviata, chi lo ripagherà per l'ondata di fango di queste settimane?».

Gli tocca anche rispondere alla polemica del giorno, che investe la sindaca Pd di Codigoro: «Totalmente sbagliata» la minaccia di aumentare le tasse a chi ospita immigrati, dice secco.

La prossima partita elettorale, ribadisce, si giocherà tutta tra il fronte «populista», che vede Grillo e Salvini in prima fila, e «l'unica alternativa» a questo, ossia il Pd. Chi lo attacca da sinistra, ricorda, non lavora per «la rivoluzione socialista» ma per leghisti e Cinque Stelle. Che, ricorda, messi alla prova del governo danno risultati disastrosi: «Quel che sta succedendo tra Roma e Torino è imbarazzante. Non basta dirsi onesti, bisogna anche avere competenza». A chi gli chiede se sia possibile far confluire sul Pd i 13 milioni di voti di chi aveva detto sì al referendum costituzionale, Renzi replica che «non sarà facile, ma è il nostro obiettivo: chi riesce a prendere 13 milioni alle politiche, poi può governare».

Il rapporto con il premier Gentiloni è di piena lealtà e «amicizia, anche perché so cosa vuol dire fare il premier con i tuoi che ti accoltellano».

Ma qualche frecciatina indiretta a Padoan arriva: «Qualcuno voleva l'aumento dell'Iva - ricorda - ma non ci sarà».

Commenti