Politica

La tragica conferma: almeno un italiano tra le vittime della strage

Mario Casati era sulla Promenade con la compagna. Mancano ancora altri 4 connazionali

Patricia Tagliaferri

Roma In serata arriva la tragica conferma della Farnesina: c'è almeno un italiano tra le vittime della strage di Nizza. È Mario Casati, 90 anni, brianzolo ma residente a Milano, che si trovava sulla promenade con la compagna.

L'attesa di altre notizie si fa sempre più lunga, estenuante. Più il tempo passa, più si riducono le speranze dei familiari dei dispersi di ritrovare in vita i propri cari (ieri è arrivata anche la conferma della morte di uno studente ventenne, l'italo-americano Nicolas Leslie). A cinque giorni dall'attentato le informazioni sugli altri italiani coinvolti sono ancora confuse, le operazioni di riconoscimento sono lunghe e complesse e i francesi non vogliono fare errori. Ci sono persone che hanno vagato per giorni tra gli ospedali, cercando tra i feriti un volto conosciuto, e il consolato italiano, in attesa di uno spiraglio che non è arrivato. L'altra tappa di questa dolorosa via crucis, alla quale i parenti non si possono sottrarre, è la Maison des victimes, dove vengono prelevati i campioni di Dna necessari per confrontarli con quelli dei cadaveri ancora senza nome, molti dei quali irriconoscibili. Degli 86 morti dell'attentato solo 73 sono quelli identificati formalmente, 52 le vittime per le quali è stato rilasciato il permesso di sepoltura. Il bilancio lo ha fornito ieri il procuratore di Parigi François Molins, insieme a quello dei feriti, che sono 74, dei quali 28 in condizioni critiche. Di altre vittime italiane ancora non si parla ufficialmente, ma anche se l'elenco dei dispersi si è ridotto con il passare delle ore, all'appello mancano ancora quattro connazionali. E a questo punto solo il risultato del test del Dna potrà dare una risposta a chi dal 14 luglio, quando è cominciata la folla corsa del Tir sulla Promenade, non ha più saputo niente di qualche familiare. Un silenzio angosciante in attesa che le autorità francesi diffondano la lista delle vittime italiane dell'attentato. Dopo aver constatato di persona che i suoi genitori, i coniugi di Voghera Angelo D'Agostino e Gianna Muset, non sono tra i feriti ricoverati all'ospedale Pasteur, il figlio Massimiliano comincia a rassegnarsi all'idea che soltanto un miracolo glieli potrà far riabbracciare. Sa che ormai l'unica cosa da fare è aspettare che si concludano le operazioni di riconoscimento. La coppia era certamente sulla via della mattanza giovedì scorso, come testimonia l'ultimo sms inviato proprio al figlio pochi minuti prima che il camion guidato da Bouhlel irrompesse sulla Promenade in festa: «Stiamo andando a vedere i fuochi». A Nizza, dove hanno una casa, erano andati con una coppia di amici, che dopo essere rimasti entrambi vedovi hanno scelto di condividere l'ultimo tratto di vita. Si tratta di Maria Grazia Ascoli, 77 anni, e di Mario Casati, appunto. Anche della Ascoli non c'è traccia nell'ospedale dove sono ricoverati i feriti. C'è poi il dramma della giovane cunese Matilde Massardi, ricoverata per varie fratture e lesioni e sotto choc perché non ha più notizie della sua mamma, Carla Graveglio, 48 anni. L'ha vista l'ultima volta mentre veniva portava via in ambulanza. Poi più nulla. Suo padre Pietro l'ha cercata ovunque, ma tra i feriti ormai tutti identificati non l'ha trovata. Anche a loro non rimane che pregare in attesa che le autorità francesi abbiano completato il riconoscimento di chi non ce l'ha fatta.

Fino a quel momento non è possibile neppure escludere che tra le vittime ci sia qualche italiano dei tanti, spesso anziani, che vivono a Nizza, senza parenti.

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