Cronache

La tragica saga dei Rizzoli. Suicida anche Alberto

L'ex ad della casa editrice trovato morto nella sua tenuta di Pavia. Si uccise anche la sorella Isabella

La tragica saga dei Rizzoli. Suicida anche Alberto

Si è ucciso nella sua tenuta di caccia, sparandosi. Così è morto ieri Alberto Rizzoli, uno degli eredi della storica famiglia fondatrice dell'omonima casa editrice. Aveva 74 anni, era figlio di Andrea e fratello di Angelo. A trovarlo è stato un guardiacaccia.

Sembra che Alberto Rizzoli fosse gravemente malato, forse aveva un tumore ai polmoni. Ieri intorno alle 15.30 un guardiacaccia della Garzaia di Villarasca, a Rognano, lo ha scoperto agonizzante e ha chiamato subito i soccorsi. Si era appena sparato un colpo di pistola con un'arma regolarmente detenuta. Il 74enne è morto poco dopo l'arrivo al pronto soccorso del policlinico San Matteo di Pavia. I medici non hanno potuto fare nulla per salvarlo. Sulla sua morte indagano i carabinieri del comando provinciale di Pavia. Non sarebbe stato ritrovato alcun biglietto d'addio. L'uomo era stato per anni proprietario e gestore della tenuta nell'oasi naturalistica di Villarasca a Rognano, nel Pavese, al confine con la provincia di Milano.

Il padre di Alberto, Andrea, negli anni Cinquanta è stato anche presidente del Milan. Il nonno Angelo, morto nel 1970, ha fondato l'azienda editoriale che è stata proprietaria del Corriere della Sera. Lo stesso Alberto era stato per alcuni anni amministratore delegato della società. Cominciò a lavorare nella casa editrice di famiglia a 19 anni. Dopo aver svolto compiti di sempre maggiore responsabilità, nel 1974 ne divenne ad. Erano gli anni in cui la Rizzoli era il primo gruppo editoriale italiano. Nello stesso periodo è stato anche presidente della cartiera di Marzabotto. Nel 1979 abbandonò l'azienda per dissapori con il fratello maggiore Angelo (detto Angelone: portava il nome del nonno), di cui non condivideva la gestione.

Nel 1980 Alberto fonda una propria casa editrice, la Quadratum, che edita le riviste La Cucina Italiana, Successo e Weekend. Nel 1983 la RCS entra in amministrazione controllata e Alberto Rizzoli, così come il fratello Angelo e il direttore generale Bruno Tassan Din, viene arrestato per bancarotta. Verrà rilasciato dopo 21 giorni di carcere e dopo il sequestro dei beni. Poi verrà prosciolto. Suo padre morì di infarto pochi mesi dopo l'arresto dei figli. Dopo aver lasciato l'editoria, Alberto si era appunto dedicato all'azienda faunistico-venatoria nella campagna pavese. La stessa in cui si è suicidato.

La dinastia dei Rizzoli ha segnato la storia culturale e imprenditoriale d'Italia. Nel 1911 Angelo registrò a Milano la «A. Rizzoli & C.», diventata società di capitali nel 1929 come «Rizzoli & C. anonima per l'arte della stampa». Fu l'erede Andrea nel 1974 ad acquistare da Giulia Maria Crespi, Angelo Moratti e Gianni Agnelli il 100 per cento delle quote dell'«Editoriale Corriere della Sera». L'operazione costò più di 50 miliardi di lire. Il fratello maggiore di Alberto, Angelo, è morto nel 2013 all'età di 70 anni. Era sposato con Melania, attuale assessore all'Istruzione della Regione Lombardia. Si era ammalato di sclerosi multipla quando aveva 18 anni.

La sorellastra di Alberto invece, Isabella, nata dal secondo matrimonio di Andrea Rizzoli con Maria Luisa Rosa detta Ljuba, è morta anche lei suicida nel 1987 all'età di soli 23 anni.

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