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La Raggi divide il Fatto Quotidiano: scontro Travaglio-Gomez

Gli scandali capitolini che hanno investuito il M5S dividono la direzione del Fatto. Travaglio: "Muraro si dimetta". Ma Gomez: "Raggi chieda scusa o via"

La Raggi divide il Fatto Quotidiano: scontro Travaglio-Gomez

"Paola Muraro, assessore all'ambiente della giunta Raggi, deve dimettersi". A scriverlo nel suo editoriale è Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano. L'accusa mossa dal giornalista nei confronti dell'ex consulente Ama non riguarda strettamente il procedimento penale aperto a suo carico, ma il comportamento che la Muraro ha tenuto nei confronti dei cittadini.

"Probabilmente la Raggi ha sottovalutato il caso o non ha voluto costringere la Muraro a rivelare una notizia ancora riservata in piena bufera, anche se avrebbe fatto molto meglio a farlo. E la Muraro aveva persino il diritto di non parlarne e di non rispondere sul punto alle domande dei giornalisti. Ma, quando ha accettato di rispondere –per esempio – al Fatto, doveva dire la verità. Invece non l’ha fatto e ora dovrebbe trarne le conseguenze, cioè dimettersi. Non per l’inchiesta, che nessuno sa che esito avrà e, non riguardando tangenti, appalti truccati,mafiosità o altre accuse infamanti, non è roba da dimissioni, almeno fino all'eventuale rinvio a giudizio. Ma per la bugia".

La Muraro, come scrive Travaglio, è stata intervistata da Il Fatto Quotidiano due volte, il 2 agosto e il 4 settembre. In entrambe le occasioni l'assessore ha mentito. Cosa che non ha invece fatto davanti alla Commissione Ecomafie, "quando un commissario le ha sbattuto in faccia una comunicazione della Procura che attesta come l'assessora abbia saputo fin dal 18 luglio di essere stata iscritta nel registro degli indagati dal 21 aprile almeno per la parte dei presunti reati ambientali. Lo ha saputo perchè lei stessa, tramite il suo legale, aveva chiesto di conoscere la sua posizione in base all'articolo 335 del Codice di procedura penale. E i pm le avevano risposto che c'era un fascicolo a suo nome".

Travaglio specifica che, non trattandosi di un avviso di garanzia, ma di una iscrizione nel registro, i fatti addebitati all'assessore sono a oggi ignoti ma "bastava che, dopo aver avvertito la sindaca, la Muraro avesse detto la verità: non tanto al M5S(a cui non è iscritta), quanto ai cittadini attraverso i giornali che la intervistavano".

Di opinione diversa è invece Peter Gomez. Il direttore dello stesso giornale in versione oline, sulle pagine del suo blog, scrive invece che è Virginia Raggi a doversi dimettere: "Ora, per favore, la sindaca la smetta di giocare sulle parole. L’unica cosa che può fare per tentare di non passare per sempre per una furbetta è presentarsi in consiglio comunale e ammettere il suo grave errore. Chiedere scusa agli elettori romani. Garantire che una cosa del genere non si ripeterà mai più. E lo stesso devono fare gli esponenti dei 5 stelle che erano a conoscenza della vicenda. Da questa storia il loro movimento rischia di uscire distrutto. Ci vorranno mesi per recuperare la fiducia dei cittadini. E non è detto che l’impresa riesca. Sostenere che gli altri sono peggio, denunciare l’operato delle lobby, invocare l’inesperienza o ricordare le cose buone che sono state fatte, non serve. Va cambiato registro subito. Ci vuole un’autocritica severa. Se non arriva meglio che la Raggi si dimetta".

E mentre Travaglio attacca la mancata trasparenza dell'assessore Muraro, Gomez punta sulla gestione della questione da parte della Raggi: "Dire pubblicamente: sappiamo che sono in corso degli accertamenti da parte della magistratura, ma gli elementi che abbiamo in mano sono troppo pochi per prendere una decisione sulle sorti della Muraro, non sarebbe stato un segno di debolezza, ma di forza".

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