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Le tre facce di Jérôme: due trapianti in otto anni

Enza Cusmai

Un trapianto facciale è già un'operazione delicatissima e molto rara, se ne sono fatte meno di quaranta in tutto il mondo. Ma quando la stessa persona cambia tre volte nella vita il suo volto si può parlare di record. Quello che si è aggiudicato Jérôme Hamon, che soffre della sindrome di von Recklinghausen, una malattia che può deformare il viso e provoca lo sviluppo di tumori benigni all'interno dei tessuti e in diversi organi.

A causa di questa patologia Hamon ha ricevuto un nuovo volto da un uomo più anziano ed è stato operato la prima volta nel 2010 dal chirurgo Laurent Lantieri in Francia. Ma dopo sette anni dal trapianto, Hamon ha sviluppato un rigetto cronico verso la sua seconda faccia. E al moltiplicarsi delle zone di necrosi, a fine novembre al paziente è stato asportato il nuovo viso. Per due settimane, è rimasto «senza volto» in rianimazione, guardato a vista dai chirurghi per il rischio di infezioni. Trovato il donatore, il 15 gennaio Jérôme ha subito la sua seconda trasformazione.

Ora Hamon deve convivere con il suo terzo volto ma si è già visto allo specchio e sta bene. I chirurghi, tra cui l'italiano Francesco Wirz, 34 anni, sono ancora prudenti ma consapevoli che un secondo trapianto sia possibile nei casi di rigetto. Fino ad oggi comunque, le persone che hanno subito un trapianto di viso non hanno avuto problemi post operatori.

Ha fatto da apripista con un trapianto facciale parziale Isabelle Dinoire, di 38 anni, sfigurata dal suo cane, operata parzialmente al viso nel 2005. Poi c'è stato un trentenne cinese gravemente sfregiato da un orso. La terza paziente, affetta dalla stessa patologia di Hamon, è stata invece operata da un team francese nel 2007.

I veri e propri trapianti facciali completi decollano solo dal 2010: quello su Hamon e l'altro in Spagna su un trentenne che aveva subito un gravissimo incidente stradale. A lui erano stati trapiantati il naso, gli zigomi, la mandibola, la mascella, tutti i denti, le labbra, il palato, i muscoli facciali, la pelle e tutti i capillari del volto.

Anche negli Usa sono stati eseguiti diversi trapianti facciali causati da storie personali a volte drammatiche: il pompiere sfiguratosi durante un intervento di soccorso o il ragazzo che si era devastato il viso con un fucile in un tentativo di suicidio.

E, ironia della sorte, il suo giovane donatore era anche lui morto suicida.

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