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In treno, bus e metro con lo sconto fiscale

Si scaricherà il 19% dell'abbonamento Oggi la sentenza su pensioni e inflazione

In treno, bus e metro con lo sconto fiscale

Legge di Bilancio non pervenuta. La settimana scorsa il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan aveva assicurato che il testo definitivo sarebbe arrivato in Parlamento in tempi brevissimi, ma fino a ieri sera non c'era traccia del Ddl e, a una settimana esatta dall'approvazione, sono continuate le indiscrezioni sulle «bozze».

L'ultima è la conferma degli sgravi per gli abbonamenti al trasporto pubblico locale. Per le tessere a bus e treni regionali e interregionali, la detraibilità dell'imposta fissa lorda, che è al 19%, per un massimo di 250 euro all'anno. Altra novità è l'esclusione dal reddito da lavoro dei buoni per il trasporto pubblico locale acquistati da un datore. In sostanza non saranno più tassate come se fossero parte dello stipendio. Possibile anche la deduzione delle tessere acquistate direttamente dal lavoratore.

Nelle ultime bozze c'è anche la conferma del bonus mobili (detrazione del 50% delle spese sostenuti per arredamento ed elettrodomestici) e, soprattutto, l'attesissima conferma della cedolare secca a canone concordato, cioè l'aliquota al 10% per gli affitti calmierati. «Restiamo in attesa dell'estensione agli affitti commerciali», ha commentato il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa. Poche le speranze che lo sgravio per negozi, uffici e capannoni finisca nel testo che il governo invierà alle Camere. Ma è altrettanto certo che la misura finirà in vari emendamenti bipartisan.

Altra novità in campo fiscale, il bonus per le assicurazioni delle abitazioni contro le calamità naturali. C'è la detrazione Irpef del 19% e la cancellazione dell'imposta del 22,25%, che grava su tutte le polizze ed è una delle tante anomalie fiscali italiane.

Dalla «bozza» emerge anche che la dote finanziaria del rinnovo del contratto del pubblico impiego cresce ancora. A partire dal 2018 gli stanziamenti per gli aumenti degli statali sono di 2,9 miliardi di euro. Copertura necessaria a garantire gli aumenti di 85 euro medi mensili promessi dal governo.

Sempre sul versante del pubblico impiego, buone notizie per i dirigenti scolastici. Le loro retribuzioni verranno equiparate a quelle degli altri dirigenti della pubblica amministrazione. Una concessione del governo che si tradurrà in aumenti mensili medi e netti di 400 euro.

Tutte misure che potrebbero essere modificate oppure saltare all'ultimo momento. Ieri il testo della legge di Bilancio del 2018 era ancora sottoposta a limature. Segno che la trattativa politica sulla «finanziaria» sta avvenendo sotto banco. La Ragioneria dello Stato sta vagliando le proposte che arrivano da maggioranza e governo, respingendone alcune e trovando coperture per altre. Questo significa che nel passaggio parlamentare ci sarà poco spazio per ulteriori modifiche.

Oggi è attesa una decisione rilevante per molti pensionati. La Corte Costituzionale discuterà delle rivalutazioni delle pensioni. Se i giudici dovessero accogliere i ricorsi dei pensionati, si potrebbe tornare a una perequazione piena, eliminando quelle limitazioni che il governo Renzi aveva confermato anche dopo la precedente sentenza della Consulta.

Se dovesse succedere, la sentenza costerebbe alle casse dello stato circa 5 miliardi di euro.

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