Politica

Il treno di Renzi parte in ritardo e il Pd trema per il tour politico

Il segretario del Pd rinvia la partenza per il tour in treno e la conferenza programmatica: ufficialmente per motivi tecnici ma c'è già chi mormora che manchi la coesione politica

Il treno di Renzi parte in ritardo e il Pd trema per il tour politico

Quando c'era lui, i treni arrivavano in orario. Chissà se quando c'era Renzi accadeva lo stesso. Quello che è certo è che ora che l'ex premier è "solo" segretario del Pd e candidato in pectore alla presidenza del Consiglio dei ministri alle prossime elezioni politiche, il treno su cui doveva essere lanciato il "tour" antipopulismi è ancora fermo in stazione.

Inizialmente la partenza era stata annunciata per il 25 settembre: dieci settimane sui binari in tutte le province italiane per "arginare i populismi e dare speranza a milioni di persone". Poi quella data è slittata e ora i maligni insinuano che il capostazione non fischierà mai la partenza del convoglio piddì.

Dal Nazareno spiegano che ufficialmente i problemi siano organizzativi e non politici: le sezioni dem sul territorio non si sarebbero organizzate in tempo e la data della partenza dovrebbe slittare (almeno) al 3 o al 4 ottobre. Sempre per motivi tecnici slitta anche la conferenza programmatica a Napoli, spostata dal 27 al 29 ottobre. Il principale partito di maggioranza, infatti, non riesce a trovare un luogo per ospitare la tre giorni di incontri e assemblee.

Ma è tutto il tour a preoccupare il Nazareno: il rischio, si ragiona già, è quello di una sovraesposizione non necessaria e troppo in anticipo rispetto all'avvio della campagna elettorale.

E il treno, per ora, resta fermo.

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