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Tria ora accusa la Germania: ​"Ricattò l'Italia sulle banche"

Il ministro del Tesoro svela un retroscena su Berlino. Schauble avrebbe fatto pressioni per il "sì" al bail-in da parte di Roma

Tria ora accusa la Germania: ​"Ricattò l'Italia sulle banche"

Il ministro del Tesoro, Giovanni Tria non usa giri di parole. Nella Commissione Finanze al Senato, il titolare del Mef svela un retroscena che riguarda la Germania, l'Italia e le banche. Il ministro dell'Economia parla del periodo in cui venne introdotto il bail-in. Proprio sul questo sistema la Germania decise di giocarsi una partita durissima mettendo anche nel mirino l'Italia. Le parole del ministro non lasciano spazio ad interpretazioni: "Era ministro Saccomanni che fu praticamente ricattato dal ministro delle finanze tedesco che avrebbe detto che "se l'Italia non avesse accettato, si sarebbe diffusa la notizia che l'Italia non accettava perché aveva il sistema bancario prossimo al fallimento e questo avrebbe significato il fallimento del sistema bancario", ha affermato il titolare di via XX Settembre. Il ministro che di fatto avrebbe "minacciato" Roma sarebbe Wolfang Schauble, il falco tedesco che aveva in mano il dicastero del Tesoro mentre Saccomani si trovava al timone del Mef. Il bail-in comunque continua ad essere un sistema poco gradito al sistema bancario italiano come ha sottolineato Patuelli, presidente dell'Abi, che lo ha etichettato come "desueto".

E Tria è d'accordo con lui. "Condivido il fatto che dovrebbe essere abolito", ha spiegato Tria sottolineando però che "non prevedo che in tempi brevi possa essere abolito o che ci sia una convergenza tale che si possa arrivare, almeno per ora e non so se in futuro, all'abolizione" del bail in. Una posizione chiara che lo stesso Tria ha voluto ulteriormente sottolineare: "Credo - ha proseguito il ministro dell'Economia - che quando è stato introdotto in Italia fossero quasi tutti contrari, anche la Banca d'Italia in modo discreto si oppose". E ora dopo le parole del ministro si riapre il fronte tra Berlino e Roma.

"Con un'espressione evocativa ma infelice il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, durante l'informativa di oggi alla commissione Finanze del Senato, ha voluto fare riferimento a una situazione oggettiva in cui un rifiuto isolato dell'Italia di approdare la legislazione europea sul bail-in avrebbe potuto essere facilmente interpretato come un segnale dell'esistenza di seri rischi nel sistema bancario italiano".

Il ministero dell'Economia ha subito specificato che "con questo il ministro non intendeva certamente lanciare un'accusa specifica nè alla Germania nè al ministro delle Finanze tedesco dell'epoca".

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