Politica

Tria sfida il M5s e insiste su Rivera

Il ministro vuole un esperto di banche come direttore generale

Tria sfida il M5s e insiste su Rivera

Roma Un direttore generale per affrontare il dossier banche in Europa. Il ministro dell'Economia sta riempiendo le caselle vuote al dicastero e la poltrona più pesante di via XX settembre dovrebbe andare ad Alessandro Rivera che oggi è responsabile del sistema bancario-finanziario per il dicastero. Soluzione interna, pensata direttamente da Giovanni Tria, particolarmente preoccupato dalla partita europea sulle banche.

L'unione bancaria ispirata da Francia e Germania rischia di penalizzare gli istituti di credito italiani e il ministro ha intenzione di concentrare gli sforzi del suo ministero da qui fino a dicembre sulla trattativa con l'Unione europea, quantomeno per limitare i danni. Per farlo serve chi conosca bene il dossier sulle banche italiane. Facile quindi la scelta di Rivera. Spetta al direttore generale accompagnare il ministro alle riunioni Ecofin. Le nomine sono un passo fondamentale per Tria. Anche perché al dicastero è forte la presenza di dirigenti vicini alla passata gestione, quindi di area dem. Con una posizione non necessariamente in linea con quella del governo sul dossier banche.

La scelta di Rivera (che ha collaborato anche con Padoan) è maturata in modo del tutto autonomo rispetto ai suggerimenti che arrivano dalla maggioranza. Il Movimento 5 stelle aveva anche guardato fuori dal ministero, ad esempio ad Antonio Guglielmi, direttore generale di Mediobanca, per dare un segno di discontinuità rispetto al passato. La Lega alla fine ha deciso di sostenere Tria, avendo compreso l'importanza della trattativa sulle banche.

Strettamente legate alla scelta del direttore generale, le nomine dei vertici di Cassa depositi e prestiti. Il contenitore del risparmio postale e anche lo strumento che il governo vuole fare diventare il volano per gli investimenti e le infrastrutture.

Giochi praticamente fatti per il presidente, con le fondazioni, azionista di minoranza, che hanno indicato già da tempo Massimo Tononi. Ex banchiere che dovrebbe prendere il posto di Claudio Costamagna, ma con poteri probabilmente ridotti rispetto al predecessore.

Attesa per l'altra carica, l'amministratore delegato, che è invece espresso dal ministero dell'Economia. Restano in corsa Marcello Sala, ex Intesa Sanpaolo vicino alla Lega, e Dario Scannapieco, vicepresidente esecutivo della Bei.

La partita delle nomine si sta rivelando meno semplice del previsto a causa di contrasti all'interno della maggioranza. Alcune erano attese al consiglio dei ministri di venerdì, ma sono saltate all'ultimo momento. Lega e M5S sono in contrasto su più di un nome. In questo contesto è slittata anche la decisione sulle deleghe ai sottosegretari all'Economia sta Massimo Garavaglia della Lega e Laura Castelli del M5S.

Arriveranno dopo i nomi per Cdp e direttore generale.

Commenti