Politica

Il Tribunale di sorveglianza chiude per ferie E le scarcerazioni urgenti? Via mail (forse)

Organico carente, dal 14 al 26 agosto non c'è nessuno. E le prigioni scoppiano

Il Tribunale di sorveglianza chiude per ferie E le scarcerazioni urgenti? Via mail (forse)

Non vale a Napoli il motto della giustizia che non va in vacanza. Ci va, eccome. Solo che, al posto del cartello «Torno subito», la dea bendata con la bilancia lascia un indirizzo di posta elettronica a cui inviare le richieste urgenti. Come se il processo telematico e l'informatica fossero di casa nelle aule di giustizia italiane. E come se a Napoli non ci fossero problemi ancestrali di malagiustizia.

Il Tribunale di Sorveglianza della terza città d'Italia dal 14 al 26 agosto resterà chiuso per carenze di organico, una formula che va bene per tutte le stagioni. Soprattutto d'estate quando s'intensifica la richiesta da parte dei detenuti di misure alternative, ove possibile, alla detenzione in cella. Nulla di strano, si dirà. Solo che, da quest'anno, però bisognerà giocare con la sorte e pregare la Madonna di Pompei, protettrice dei galeotti, che l'ipotetico addetto di turno legga la mail, se ne interessi, istruisca la pratica, contatti l'avvocato e consegni il fascicolo al giudice competente che se ne occuperà prima o poi.

Dal 14 al 26 agosto, infatti, i procedimenti non saranno più trattati vis á vis ma solo col filtro di un'anonima e fredda comunicazione elettronica. E sarà arduo capire, da una semplice mail, se un detenuto affetto da ictus sarà più o meno grave (e quindi, secondo la modulistica del tribunale partenopeo, meritevole di urgenza) di un infartuato e se questi, a sua volta, scavalcherà nella classifica un «collega di branda» che intenda partecipare alle esequie di un parente. Casi che la Sorveglianza tratta ogni giorno dell'anno, ogni ora dell'anno, ogni minuto dell'anno. Perché la Campania, dopo la Lombardia, è la seconda area più affollata dal punto di vista carcerario d'Italia. In tutta la regione sono 6.887 stando ai del gennaio scorso i detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 6.114 nelle 15 carceri della Campania. Ci sono quindi 763 detenuti in più di quanto previsto per legge. La situazione più difficile per quanto riguarda il sovraffollamento si registra nel carcere di Poggioreale, nel capoluogo, che ospita 2.023 persone, a fronte di una capienza prevista di 1.611. Oltre 500 persone in più, quindi, che pesano in maniera determinante sul dato locale. Sovraffollamento si registra anche nell'altro istituto di pena partenopeo, il carcere di Secondigliano, che ospita attualmente 1.309 persone a fronte della capienza di 1.029 prevista. Cosa succederà ora che il Tribunale di Sorveglianza resterà chiuso per tredici giorni di fila a ridosso di Ferragosto?

Intanto, come riportato dal quotidiano Il Mattino, la Camera penale partenopea ha indetto 4 giorni di astensione dalle udienze dall'11 al 14 luglio prossimi, ma le iniziative di lotta sono appena nella fase iniziale. È possibile infatti che il provvedimento diramato agli operatori del settore giustizia proprio in queste ore possa essere impugnato davanti al Tar Campania. «Non si può risparmiare sui diritti, uno Stato civile, deve investire nei diritti anche nei diritti dei detenuti commenta l'avvocato Riccardo Polidoro, responsabile dell'Osservatorio nazionale sulle carceri delle Camere penali Bisogna mettere risorse, non possiamo attendere oltre. Non si può fare la giustizia da casa. Il codice prevede che l'imputato sieda al fianco del difensore; invece, è passata la legge che vuole che il detenuto non venga tradotto ma assista in teleconferenza.

È vero si risparmia sul trasferimento, ma si istituzionalizza una violazione dei diritti della difesa e dei detenuti».

Commenti