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Ora la cattedrale di Noto torna finalmente a vivere

Oggi con la visita del presidente della Repubblica il capolavoro barocco, simbolo dell'intera cristianità, dopo vent'anni è riconsegnato al mondo

Ora la cattedrale di Noto torna finalmente a vivere

È possibile trivellare tutto, il disegno di Dio così come delineato nella Bibbia, il rapporto uomo-donna, il matrimonio, la riproduzione, ma non il fondo marino. Vietato alzare barricate contro le unioni omosessuali e pure contro il commercio dei bambini, strappati dal seno di madri poverissime per soddisfare benestanti capricciosi, però le piattaforme petrolifere vanno additate come abuso intollerabile. Questo ho capito seguendo i media cattolici ufficiali, Avvenire in primis, e leggendo le dichiarazioni di quasi tutti i vescovi italiani.

Magari ho inteso male, magari ho poca memoria, ma non ricordo pronunciamenti dei vescovi pugliesi sul figlio di Vendola, che crescerà senza una mamma, mentre sono assediato dal milione di parole che i presuli adriatici e ionici stanno spendendo sul referendum in arrivo, e sono sempre parole No Triv. L'arcivescovo di Taranto, quel monsignor Santoro ieri giussaniano e oggi bergogliano ovvero sempre perfettamente allineato alla propria carriera, giudica i pozzi al largo della costa «un'aggressione» capace di intaccare la vocazione pugliese per la pesca e l'agricoltura. Come se il prossimo inverno potessimo riscaldarci buttando nelle caldaie cozze e cime di rape... C'è in questo fiume di interventi il più completo disinteresse nei confronti della realtà. Secondo l'arcivescovo di Pescara bisogna «superare la logica della dipendenza dagli idrocarburi» e però bisognerebbe che ci spiegasse come: forse col nucleare? Non credo intendesse questo. Più probabilmente con le famigerate pale eoliche che, essendo antieconomiche, prima che di vento hanno bisogno di contributi pubblici ossia di tasse. L'arcivescovo di Trani giudica le trivellazioni un grave pericolo per l'ambiente, dimenticandosi del grave pericolo costituito dai 52 depuratori pugliesi non conformi, dai 36 depuratori pugliesi sotto sequestro e da tutti gli scarichi pugliesi non depurati né bene né male e che finiscono in mare così come fogna li ha fatti (perfino nella riserva naturale di Torre Guaceto, alla faccia della strombazzata vocazione turistica della regione).

Il papato di Francesco, compresa l'odierna esortazione apostolica Amoris laetitia, è tutto all'insegna del dialogo e dell'apertura in nome della «salvezza delle anime». Benissimo, ma alla salvezza dei corpi chi ci pensa? Stroncare per mano referendaria l'industria estrattiva significa per prima cosa aumentare il numero dei disoccupati: forse i vescovi vogliono allungare le file alle mense delle Caritas? Oppure stanno cambiando religione come fanno temere i filosofi più aggiornati, dall'italiano Flavio Cuniberto al francese Rémi Brague secondo il quale l'«ecologia profonda sogna di sacrificare l'uomo alla Terra, assurta a una sorta di divinità»?

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