Politica

Troppo «cicciottelle» per il video: sospese

Dirigente (ed ex presentatrice) della tv di Stato manda le conduttrici «a dimagrire»

Roberto Fabbri

Cicciottelle nel mirino anche nell'Egitto a larga maggioranza musulmana, dove pure la donna ideale ha poco a che vedere con le nostre compagne sottili e slanciate ma semmai viene preferita per generosità di curve. La notizia arriva dalla televisione pubblica del Cairo, dove otto presentatrici sono state sospese perché troppo in carne e perentoriamente invitate a ripresentarsi entro un mese quando saranno adeguatamente dimagrite.

A decidere la crociata (se così ci si può esprimere...) contro le bakabouzas - termine che in Egitto indica le donne sovrappeso: qualcosa anche di più forte del nostro quasi affettuoso «cicciottelle» che tanti problemi ha provocato - non è stato, come si potrebbe immaginare, un uomo bensì la numero uno dell'Unione della radio e della televisione egiziana (Ertu), che è stata a sua volta in passato anche lei conduttrice in video.

Safaa Hegazy non transige: è convinta che una giornalista che appare in televisione debba curare non solo il lavoro che svolge ma anche il proprio aspetto. Il provvedimento che porta la sua firma ha però incontrato fiera opposizione non solo da parte delle interessate, ma anche dei loro colleghi uomini: tutti si dichiarano indignati e convinti che il canale 2 della Tv di Stato egiziana dovrebbe concentrarsi sul miglioramento dei suoi contenuti, piuttosto che sull'aspetto dei suoi presentatori.

In particolare la anchorwoman Khadija Khattab (ritratta nella fotografia qui accanto mentre conduce il telegiornale) si è detta molto meravigliata dell'iniziativa e ha sostenuto che in nessun modo il suo aspetto fisico dovrebbe esserle rinfacciato per impedirle di lavorare.

Perfino in Parlamento al Cairo molti la pensano come lei: vi si è trovato il tempo di prendere le difese sue e delle sue non eteree colleghe parlando di incostituzionalità della misura restrittiva (tutto il mondo è paese) e addirittura di accapigliarsi su un ipotetico peso ideale delle conduttrici Tv.

Ma è soprattutto sui social media che l'opinione pubblica si è divisa: i più progressisti - o semplicemente tolleranti e di buon senso - hanno simpatizzato con le giornaliste sospese inviando loro messaggi di solidarietà, ma c'è chi non ha perso l'occasione (come immancabilmente accade nel bel mondo virtuale dove l'insulto è senza volto) di offendere le bakabouzas dando appunto loro senza mezzi termini delle ciccione e invitandole poco urbanamente a cambiare mestiere.

Tutto questo sommovimento dell'opinione pubblica non sembra finora aver sortito alcun effetto sull'ukaze della signora Hegazy che a tutt'oggi rimane in vigore.

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