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Trump, arriva la retromarcia: "Non dividerò più le famiglie"

Il presidente cede dopo lo sdegno per le celle al confine con il Messico. Il Papa: «Immorale dividere genitori e figli»

Trump, arriva la retromarcia: "Non dividerò più le famiglie"

New York Donald Trump fa marcia indietro sull'immigrazione. Il presidente americano cede alle polemiche sulla linea dura dell'amministrazione Usa e annuncia la firma di una misura per porre fine alla controversa pratica della separazione tra bambini e genitori che hanno varcato illegalmente la frontiera dal Messico. «Firmerò un ordine esecutivo. Terremo insieme le famiglie, ma allo stesso tempo dobbiamo mantenere i nostri confini forti, altrimenti saremo sopraffatti dal crimine e da persone che non dovrebbero essere nel nostro Paese», afferma Trump. Che poi sottolinea: «Vogliamo la sicurezza, ma abbiamo compassione». Nelle ultime ore anche Papa Francesco aveva unito la sua voce al coro di critiche dai quattro angoli del globo sulla tolleranza zero del tycoon. In un'intervista a Reuters, Bergoglio ha criticato Washington dicendo di essere dalla parte dei vescovi americani, che hanno definito la separazione dei bambini dai genitori «contraria ai valori cattolici» e «immorale». Precisando che i populisti «creano la psicosi» sulla questione dell'immigrazione, anche se società anziane come l'Europa stanno affrontando «un grande inverno demografico» e hanno bisogno di più immigrati. E in occasione della Giornata mondiale del rifugiato ha ribadito di «non lasciare che la paura ci impedisca di accogliere il prossimo bisognoso».

A fare pressione sul presidente per un cambio di rotta, almeno parziale, secondo fonti della Casa Bianca, è stata soprattutto la first lady Melania, che nei giorni scorsi tramite la sua portavoce ha detto di volere «un Paese che rispetta tutte le leggi ma anche che governa con il cuore» (e pure la figlia Ivanka pare lo abbia spinto a retrocedere). Intanto, martedì sera il Commander in Chief ha incontrato il gruppo del Grand Old Party alla Camera, facendo pressione sui repubblicani per una legge che risolva la questione dei Dreamer e delle famiglie di clandestini separate al confine. Il portavoce della Casa Bianca, Raj Shah, ha precisato che Trump «ha sostenuto entrambi i disegni di legge dei repubblicani, sia quello per la costruzione del muro, la cancellazione della lotteria per i visti e la catena migratoria, sia quello per permettere la detenzione e l'espulsione dei nuclei familiari uniti». Come ha raccontato il deputato Gop Mark Meadows, The Donald ha detto che avrebbe agito «subito» sul tema immigrazione e che, ha aggiunto il collega Tom Cole, «separare le famiglie non è certo una bella cosa». Lo speaker della Camera, Paul Ryan, ha annunciato che la legge per mettere fine alla separazione dei minori verrà votata oggi dai deputati, «in modo da non essere messi davanti alla ridicola scelta fra applicare la legge e tenere le famiglie unite». La misura, tuttavia, rischia di non passare per mancanza di voti, e nel frattempo Trump ha deciso di firmare l'ordine esecutivo su cui ha lavorato il dipartimento per la Sicurezza Interna e il dipartimento di Giustizia.

Negli ultimi giorni è scesa anche in campo la Silicon Valley, da Apple a Google, da Facebook ad Airbnb. Oltre 100 dipendenti di Microsoft hanno firmato una lettera chiedendo all'azienda di porre fine al contratto con la U.S. Immigration and Customs Enforcment: «Ci rifiutiamo di essere complici». Mentre una coppia della California che lavora in Silicon Valley, Charlotte e Dave Willner, ha ottenuto una cifra record con una colletta online: l'obiettivo era di soli 1.

500 dollari, ma in quattro giorni hanno raccolto oltre 8 milioni.

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