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Trump e lo show pro-armi "Servivano al Bataclan"

Per il presidente avrebbero potuto evitare le stragi di Parigi. La replica: «Indecente, rispetti le vittime»

Trump e lo show pro-armi "Servivano al Bataclan"

New York «Non hanno le armi, ma hanno i coltelli», e uno degli ospedali di Londra sembra una «zona di guerra»: Donald Trump porta avanti la sua crociata in difesa del Secondo Emendamento ed entra a gamba tesa contro la capitale britannica, scatenando le ire del Regno Unito. Durante il suo intervento alla convention della potentissima lobby delle armi, la National Rifle Association (Nra), il presidente americano torna a sostenere il diritto di possedere pistole e fucili, prendendo a esempio quanto succede nella città britannica. «Recentemente ho letto una notizia in cui si diceva che a Londra, che ha leggi incredibilmente severe sulle armi, un ospedale considerato molto prestigioso era diventato una zona di guerra per i numerosi casi di feriti», chiosa Trump, alludendo all'ondata di accoltellamenti che ha causato 38 morti. «Non hanno armi, hanno coltelli e comunque c'è molto sangue sui piani di questo ospedale. Coltelli, coltelli, coltelli», continua. «Dicono che è come essere in una zona di guerra. Londra non è abituata e ci si sta abituando. È molto dura».

Non è chiaro a quale ospedale si riferisca The Donald, ma la Bbc spiega che recentemente Martin Griffiths, chirurgo del Royal London Hospital, ha citato alcuni suoi colleghi medici che lo hanno paragonato a una base britannica in Afghanistan. Ed è proprio Griffiths, via Twitter, a replicare al presidente: «Sono felice di invitare Trump nel mio (prestigioso) ospedale per discutere con il nostro sindaco e il capo della polizia i successi nella riduzione della violenza a Londra», dice. Nessuna reazione invece dal primo cittadino Sadiq Khan, che più di una volta è stato protagonista di duri botta e risposta con Trump sulla sicurezza. La nuova polemica arriva pochi giorni dopo l'annuncio che l'inquilino della Casa Bianca si recherà a Londra il 13 luglio per una visita da mesi rinviata per i timori di un'ondata di proteste.

E dal palco della convention di Dallas il Commander in Chief non risparmia nemmeno la Francia. «Nessuno ha un'arma a Parigi e tutti ricordiamo le 130 persone uccise e l'enorme numero di persone orribilmente ferite», afferma riferendosi agli attacchi del novembre 2015 al Bataclan. «Brutalmente uccisi da un piccolo gruppo di terroristi armati, che con calma li hanno ammazzati uno per uno - aggiunge - Ma se un impiegato, o solo un cliente avesse avuto un'arma, o se uno di voi tra il pubblico fosse stato lì con una pistola puntata nella direzione opposta, i terroristi sarebbero fuggiti. E sarebbe stata una storia diversa».

Immediata la reazione di Parigi, che esprime tramite il ministero degli Esteri la sua «ferma disapprovazione» e chiede «rispetto per la memoria delle vittime». Non solo. «Le dichiarazioni vergognose e gli osceni trucchi di Trump dicono molto su cosa pensa della Francia e dei suoi valori», tuona l'ex presidente François Hollande in una nota.

Parole a cui si aggiunge il laconico commento del suo ex premier Manuel Valls su Twitter: «Indecente e incompetente, che altro puoi dire?».

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