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Trump, sorpresa a Parigi "Clima? Tutto può accadere"

Incontro tra il presidente Usa e quello francese Macron Apertura sull'ambiente: «Qualcosa potrebbe cambiare»

Trump, sorpresa a Parigi "Clima? Tutto può accadere"

New York Donald Trump si rifugia all'ombra dello spirito illuminista che accomuna le radici di Usa e Francia per riordinare le idee in vista della controffensiva interna. Il presidente sbarca a Parigi con la first lady Melania cercando di lasciarsi alle spalle le grane sul Russiagate e al contempo di rinsaldare i legami transatlantici. Con il collega francese Emmanuel Macron c'è una grande intesa, e si apre uno spiraglio persino sul clima, il tema più spinoso dopo l'uscita degli Usa dall'accordo di Parigi. Macron dice di rispettare la decisione di Washington, e che «c'è la volontà condivisa di discutere per trovare la migliore intesa possibile». Ma è il Commander in Chief, a sorpresa, a rivelare: questa «è un'occasione molto speciale, qualcosa potrebbe accadere in merito, e nel caso sarebbe stupendo».

Trump è stato invitato nella capitale transalpina in occasione della presa della Bastiglia, che coincide con il centenario dell'ingresso degli Stati Uniti nella Grande Guerra, ma il programma è fitto di appuntamenti, incluso il bilaterale all'Eliseo e la cena a quattro con le mogli sulla Tour Eiffel. A differenza di altri leader, a partire dalla cancelliera tedesca Angela Merkel (anche lei a Parigi), Macron punta a creare un ponte tra l'Europa e gli Usa anziché isolare The Donald, e vuole diventare il suo interlocutore privilegiato nel Vecchio Continente. Con Trump c'è una «convergenza di vedute su diversi temi, tra cui la lotta al terrorismo», ha spiegato il leader francese durante la conferenza stampa con l'inquilino della Casa Bianca. «Sull'Irak e sulla Siria siamo d'accordo nel costruire una road map per il dopoguerra», ha aggiunto, mentre in Libia vuole avviare «diverse iniziative diplomatiche forti» per contribuire alla stabilizzazione. «Le relazioni con la Francia forse non sono mai state così eccellenti - ha detto da parte sua Trump - avete un presidente forte, un grande presidente». Insieme dobbiamo «vincere le forze del male e della distruzione, rafforzare la nostra partnership sulla sicurezza è vitale», ha continuato.

La visita in Francia rappresenta per Trump, almeno in parte, un intervallo nella bufera sul Russiagate dopo gli ultimi sviluppi sull'incontro a New York tra Donald Jr e l'avvocatessa russa che doveva fornirgli materiale compromettente su Hillary Clinton. Rispondendo ai giornalisti, il tycoon ha definito il figlio «un giovane fantastico», spiegando: «L'incontro è stato breve e dopo non è accaduto nulla. È la stampa che ne ha fatto un polverone. Dal punto di vista pratico la maggior parte delle persone sarebbe andata al colloquio - ha precisato - Questo succede in politica». Intanto, però, il presidente della commissione Giustizia della Camera, il repubblicano Chuck Grassley, ha chiesto a Don Jr di testimoniare, sottolineando che è pronto a emettere un mandato se necessario. E il deputato democratico della California Brad Sherman, con il sostegno del collega texano Al Green, ha presentato la prima proposta formale di impeachment per Trump, basata sull'accusa di ostruzione alla giustizia legate al licenziamento dell'ex capo dell'Fbi James Comey. Iniziativa probabilmente senza futuro vista la maggioranza repubblicana alla Camera.

Il Commander in Chief incassa invece un successo sul famigerato muro anti-clandestini al confine con il Messico.

Una commissione della Camera ha approvato lo stanziamento di 1,6 miliardi di dollari chiesto da Trump per realizzare la barriera, risultato che lui festeggia su Twitter come una «grande vittoria».

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