Cronache

Tutti piangono Lucy Londra vara una legge sul traffico di cuccioli

Muore la cagnolina diventata star. E la May vuol punire la compravendita di cani on line

Tutti piangono Lucy Londra vara una legge sul traffico di cuccioli

Nei prossimi giorni, in Gran Bretagna, è prevista l'uscita di una nuova legge, la «Lucy's Law» (la legge di Lucy) che prende questo nome in onore di un cane. Per capire di cosa si tratta sarà bene narrare la storia di Lucy, un Cavalier King Charles, che conduceva una vita miserabile all'interno di quelle che i britannic chiamano «Puppy Farms» si tratta di allevamenti intensivi dove le femmine vengono sfruttate fino all'osso per mettere al mondo cuccioli da vendere preferibilmente on line. Sono meri strumenti di profitto, costrette a vivere in aree talmente piccole da dormire sui propri escrementi, obbligate a essere madri di cucciolate che gli vengono sottratte in giovanissima età. Lucy è stata toccata dalla fortuna nel 2013, quando la sua futura «mamma» ha visto la sua foto su un sito web di un centro di soccorso che l'aveva appena strappata alla sua vita di stenti. Appena arrivata al rifugio, Lucy era prossima alla morte. A questo punto la «mamma» si mette in contatto con i volontari del centro e comincia a inviare tutte le settimane alimenti, dolcetti e vestitini destinati a Lucy, fino a quando arriva il gran giorno in cui, dopo avere sistemato casa e giardino, la va a prendere.

Nonostante la vita di Lucy abbia una svolta decisiva perché è ora coperta di affetto e di riguardo, le continue privazioni hanno lasciato un marchio indelebile su di lei: soffre di epilessia, secchezza oculare e si mostra piuttosto schiva negli incontri con il prossimo. L'amore della sua nuova proprietaria però è talmente impetuoso che, ben presto, Lucy si riavvicina alle persone con fiducia ed è da questo momento che inizia la sua «missione» contro le Puppy Farms degli orrori e le vendite di cani on line. La fama di Lucy cresce di giorno in giorno, grazie a una «mamma» che la porta ovunque per raccogliere fondi destinati alla lotta contro i biechi sfruttatori di fattrici e i venditori di cani on line privi di scrupolo. La sua pagina Facebook è frequentata ogni giorno da migliaia di ammiratori che le mandano messaggi, che vogliono il suo indirizzo per inviarle regali. Posa per un calendario dell'organizzazione Pup Aid che ha uno straordinario successo.

Pup Aid è un'organizzazione che si propone di educare ogni cittadino britannico a possedere un cane in modo corretto, o adottandolo presso un centro di soccorso o acquistandolo da un allevatore responsabile e serio. Ben presto Lucy posa in foto accanto a politici, attori e artisti di varia estrazione e fama, gettando luce sul mondo squallido e sommerso delle Puppy Farms e sul loro criminale business.

L'anno scorso, sulla sua pagina facebook compare un messaggio in un riquadro nero: «La piccolo Lucy se n'è andata ieri 8 dicembre, nel pomeriggio, dopo un'improvvisa e fulminante malattia cui il veterinario di Solihull non ha potuto porre alcun rimedio. Siamo tutti disperati per la sua scomparsa. Addio, cara Lucy». Tra gli ammiratori di Lucy c'era Theresa May, il primo ministro britannico che ha avuto due cani quando era ragazza. Il premier, colpito da questa storia, ha fatto sapere che avrebbe spinto il governo a emanare presto norme rigide (la Lucy's Law) in modo che le famiglie possano avere la gioia di un cucciolo in buona salute proveniente da una madre felice di vivere.

Lucy resta nel cuore degli inglesi e la sua sofferenza non è stata del tutto inutile.

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