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Uccise ladro in casa, Sicignano assolto

Il gip proscioglie il pensionato milanese dall'accusa di omicidio: fu legittima difesa

Luca Fazzo

Milano «Non è punibile chi ha commesso il fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui» dice il codice penale: e bastano queste chiare parole a permettere a Francesco Sicignano, pensionato di Vaprio d'Adda, di uscire dall'incubo in cui precipitò la notte del 20 ottobre del 2015, quando si ritrovò faccia a faccia nella cucina di casa sua con il ladro albanese Gjergi Gjonj. Sicignano fece fuoco e lo uccise. Venne indagato per omicidio colposo, poi addirittura per omicidio volontario. Ma ieri il giudice preliminare Teresa De Pascale lo ha prosciolto con formula piena: legittima difesa. A chiedere il proscioglimento del pensionato, dopo una serie di accertamenti e ripensamenti, era stata la stessa Procura, ma ad opporsi all'archiviazione erano stati i familiari di Gjonj, che chiedevano la condanna di Sicignano al carcere e ad un ingente risarcimento. Invece il giudice ha ritenuto lampante che un processo non avrebbe avuto alcun senso, tanto era chiara la buona fede con cui l'uomo ritenne di trovarsi in pericolo insieme a tutta la sua famiglia.

La nuova legge sulla legittima difesa giace ancora in Parlamento, destinata a essere affossata dalla fine della legislatura; così spesso chi si ritrova con i ladri in casa ed è costretto a difendersi da solo deve poi affrontare incriminazioni, processi e spese. Anche a Sicignano, 65 anni, è toccato lo stesso percorso. Messo in croce dai mass media, pubblicamente attaccato dai familiari della vittima, il pensionato ha reagito energicamente, candidandosi anche alle elezioni comunali di Milano, ma sempre con la spada del processo sospesa su di lui. Ora è tutto finito: a convincere prima la Procura e poi il gip della sua innocenza è stata la perizia balistica e medico legale ordinata durante le indagini, che ha confermato in pieno la ricostruzione dei fatti fornita fin da subito da Sicignano. L'uomo ha sempre sostenuto di avere fatto fuoco solo una volta e solo all'interno dell'abitazione, scambiando per una pistola la torcia elettrica che Gjonj gli puntava addosso: ma il corpo dell'albanese era stato trovato all'esterno, su una scala d'accesso, e in casa non c'era sangue; così Sicignano era stato accusato di avere sparato a sangue freddo su un uomo in fuga.

I medici hanno spiegato che il ladro venne colpito in casa ma era riuscito a trascinarsi all'esterno anche con l'aorta recisa senza lasciare tracce di sangue, perché il sacco pericardico aveva rallentato l'emorragia.

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