Cronache

Ucciso Kaos, cane-eroe di Amatrice

Il messaggio del padrone a chi l'ha avvelenato: «Mi hai tolto la cosa più preziosa»

Ucciso Kaos, cane-eroe di Amatrice

Si chiamava Kaos: un nome conciso che dice tutto, che parla di confusione, di emergenze da risolvere come nessun uomo, forse, potrebbe. E anche del nonsenso e del paradosso che ha messo fine alla sua vita. Kaos era il pastore tedesco che aveva recuperato vite umane tra le rovine del terremoto ad Amatrice, Norcia e Campotosto: ma è stato trovato morto ieri, probabilmente ucciso senza pietà da una dose di veleno.

«Il corpo senza vita del pastore tedesco ha spiegato Rinaldo Sidoli, della onlus Animalisti Italiani è stato trovato da Fabiano Ettorre, il suo istruttore, nel giardino di casa a Sant'Eusanio Forconese, comune in provincia dell'Aquila. Kaos era stato determinante di recente nel ritrovamento di un uomo di Roio, di cui si erano perse le tracce». Tra le macerie di quel terremoto che avevano inghiottito per sempre migliaia di destini, due estati fa, sotto un sole che bruciava tutto, ma mai il suo coraggio, Kaos aveva fiutato esseri umani ancora vivi (permettendo di metterli in salvo); ne aveva recuperate tante, di vittime appese un filo che non speravano più. E le cronache lo avevano celebrato come un eroe a quattro zampe, un piccolo pezzo di storia. Secondo Simona Bazzoni, responsabile organizzativo della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente, «il danno arrecato è incalcolabile, anche perché ci vogliono tanto tempo e tante risorse per trovare un vero eroe». E ancora: «Mi ha tolto la cosa più preziosa», ha scritto straziato proprio Fabiano Ettorre, padrone e addestratore di Kaos.

Alla commozione, la rabbia, la desolazione dei cittadini, hanno risposto le istituzioni, rivelando la ferma decisione di trovare i responsabili e punirli per la crudeltà mozzafiato di un simile gesto. «Non può esserci rispetto per gli uomini se non c'è quello per esseri indifesi come gli animali», ha commentato su Facebook il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Sergio Battelli. «La proposta di legge sui bocconi avvelenati ha ribadito invece Maria Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente è la prima delle quaranta che ho già presentato in questa legislatura. Speriamo che l'attuale Parlamento riesca a trasformare in legge l'ordinanza ministeriale, introducendo nel codice penale un articolo specifico che punisca chi prepara, miscela, detiene, utilizza, colloca o abbandona esche o bocconi avvelenati, o sostanze nocive che possono mettere in pericolo persone o animali». E Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, commenta che questo episodio è in realtà «un doppio crimine perché è stato ucciso un bellissimo pastore tedesco ma anche uno straordinario strumento di salvataggio di vite umane, come Kaos ha fatto molte volte in mezzo alle macerie. Fratelli d'Italia ha già depositato una proposta di legge per introdurre il divieto dell'impiego e della detenzione di esche e bocconi avvelenati per l'uccisione di animali e inasprire le pene già previste». Anche Maria Teresa Nori, già portavoce dei terremotati del maceratese, spera in una «pena esemplare», e per Filippo Palombini, sindaco di Amatrice, «c'è solo dolore, e anche rabbia: come si può agire contro una creatura così buona e generosa?».

Una creatura che ci piace ricordare inquieta e piena di vita, tra i resti polverosi di quel «caos» in cui ancora si muoveva qualcosa, qualcuno da restituire al mondo. Un mondo in cui la barbarie umana ha spento quel fortissimo angelo.

Dimentica dei miracoli che l'amore animale compie ogni giorno.

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