Politica

Ucciso da un tir durante il picchetto

I sindacati: «L'autista incitato a investire l'operaio». Il pm: «Drammatica fatalità»

Nino Materi

«Omicidio padronale», come sostengono i lavoratori, o «incidente stradale», come messo a verbale dalla polizia? Sullo sfondo uno scenario che pare tratto da La classe operaia va in paradiso, il celebre film del 1971 di Elio Petri con Gian Maria Volontè: fabbrica, scioperi, picchetti, sindacati, lotte operaie. E un operaio era anche Ahmed Eldanf, egiziano, 53 anni, dipendente della ditta Gls, corriere espresso con sedi in varie città. L'uomo, in circostanze tutte da chiarire, è finito sotto le ruote del tir, per lui non c'è stato scampo. La tragedia l'altra notte alle 23.45 all'esterno del cancello della sede Gls di Piacenza. La vittima faceva parte di un presidio che picchettava l'ingresso del capannone: una protesta - spiega il sindacato Usb che l'ha organizzata - «provocata dal mancato rispetto degli accordi per le assunzioni a tempo determinato di 13 colleghi precari».

Ahmed Eldanf, dipendente della Gls dal 2003, è morto schiacciato sotto le ruote di un tir in uscita dalla Gls.

L'autista del mezzo avrebbe rischiato il linciaggio (circostanza non confermata da fonti ufficiali) prima di essere fermato dalla polizia, che lo ha poi rilasciato con la denuncia a piede libero per omicidio stradale.

La ricostruzione dell'investimento offre versioni contrapposte.

«Contestualmente all'incidente non era in atto alcuna manifestazione all'ingresso della Gls - ha precisato il capo della procura di Piacenza, Salvatore Cappelleri -. Quando il tir è uscito dalla ditta, dopo le regolari operazioni di carico, ha effettuato una manovra di svolta a destra. Inoltre escludiamo categoricamente che qualche preposto della Gls abbia incitato l'autista a partire. Davanti ai cancelli in quel momento non era in corso alcuna protesta o blocco da parte degli operai, che erano ancora in attesa di conoscere l'esito dell'incontro tra la rappresentanza sindacale e l'azienda. Riteniamo che l'autista non si sia accorto di aver investito l'uomo che è stato visto correre da solo incontro al camion che stava facendo manovra. Per questo si è deciso di rilasciare l'autista».

Molto diversa la tesi del sindacato Usb: «Il conducente del camion che ha travolto e ucciso il nostro lavoratore è stato incitato a forzare il picchetto da un addetto vicino all'azienda - assicura Riccardo Germani, iscritto all'Usb, e presente alla manifestazione -. Gli urlavano parti, vai! e quello è partito investendo il nostro compagno».

Ora davanti alla recinsione della logistica Gls di Piacenza campeggia uno striscione: «Ammazzateci tutti». Sotto un mazzo di fiori. Ahmed Eldanf aveva 53 anni, in patria aveva lasciato moglie e 5 figli. Era venuto dall'Egitto per cercare in Italia un futuro onesto per sé e la propria famiglia.

Da noi ha trovato solo la morte sotto le ruote di un tir.

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