Cronache

La Ue vieta Whatsapp ai minori di 16 anni. Questione di privacy

Il nuovo regolamento europeo fissa il tetto all'uso dell'app. Un freno agli adolescenti

La Ue vieta Whatsapp ai minori di 16 anni. Questione di privacy

Prima c'era il telefono di casa e se trovavi occupato andava piantonato ogni mezz'ora. Gettoni e cabine telefoniche, generazioni e generazioni di persone cresciute sconnesse. Poi sono arrivati i telefonini e i messaggi di testo. Lettere composte da tastiere numeriche su cui schiacciare tre volte il 2 per fare una C. Poi è arrivato WhatsApp, che ha reso le comunicazioni gratuite. Ma nell'era tecnologica, WhatsApp ha deciso di alzare l'età minima per utilizzare la piattaforma: vieta l'accesso ai minori di 16 anni. Il divieto riguarda tutta Europa e c'entra con il nuovo Gdpr, il nuovo regolamento dell'Unione europea sulla privacy che entrerà in vigore il 25 maggio.

Del Gdpr si sta parlando molto. Ma che cos'è? Acronimo di General Data Protection Regulation, è un regolamento europeo relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento e alla libera circolazione dei dati personali. Ma cosa comporta? Il regolamento introduce regole più chiare su informativa e consenso, definisce dei limiti al trattamento automatizzato dei dati personali, stabilisce criteri rigorosi per il trasferimento dei dati personali al di fuori dell'Unione europea e fissa norme rigorose per i casi di violazione dei dati, oltre a imporre che i contratti tra titolare e responsabile del trattamento dati vengano rivisitati e rivisti.

Anche Facebook Messenger ha aumentato l'età minima di accesso all'applicazione nei 28 Paesi che attualmente fanno parte dell'Ue. L'età minima è stata alzata ed è passata dai 13 a 16 anni. E questo è anche giusto perché i pericoli della rete sono tanti ed è necessario tutelare e salvaguardare la privacy dei giovanissimi. WhatsApp, con un miliardo e mezzo di utenti nel mondo, dal 2014 è di proprietà di Mark Zuckerberg e il problema è sempre lo stesso: l'uso di internet e i minori. Per WhatsApp il discorso è differente poiché la piattaforma di messaggistica serve per comunicare con persone di cui si possiede il numero di telefono. Nei Paesi extra europei, la soglia resterà a 13 anni.

Ma Europa cosa accadrà? In teoria, per accedere e usare l'app servirà il consenso dei genitori. Attenzione, però, perché i giovani sono pieni di risorse e usano il computer meglio di noi: la regola potrebbe essere facile da aggirare. Molte cose non sono chiare, molte informazioni non sono specificate. Ad esempio, non è dato sapere come questo consenso verrà richiesto. E non si sa nemmeno come sarà verificata l'età nel caso di iscrizione o cosa succederà agli account dei minori già iscritti. I minori dovranno trovare forme alternative con cui comunicare con i compagni di scuola o con gli amici? Se pensiamo che 20 anni fa i ragazzi non avevano un telefonino, il provvedimento non dovrebbe causare poi tanti problemi.

Alla fine, restano i messaggi di testo e le care e vecchie telefonate.

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