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Ufficio bilancio: "Difficile evitare l'aumento di Iva e accise"

Ufficio bilancio: "Difficile evitare l'aumento di Iva e accise"

Roma Più che un rischio, è una certezza. Sempre che tra Bruxelles e Roma non ci siano novità eclatanti. In primavera ci verrà richiesta una manovra correttiva e se ne dovrà fare carico il prossimo governo. A sostenerlo è l'Ufficio parlamentare di Bilancio guidato dall'economista Giuseppe Pisauro in un documento sulle prospettive della finanza pubblica italiana. Di fatto, il punto sulla situazione dei conti pubblici ad uso del prossimo esecutivo. «Il rispetto delle regole del braccio preventivo è di nuovo a rischio di deviazione significativa. Come avvenuto nello scorso anno, nell'ambito della sorveglianza europea potrebbe emergere la richiesta di misure correttive che riportino il saldo a un livello coerente con il rispetto delle regole».

Per i prossimi anni c'è ad esempio il rischio che esploda la spesa per il pubblico impiego. Intanto non è stato contabilizzato il costo del rinnovo dei contratti del personale degli enti territoriali e della sanità per i quali «in prospettiva potrebbe essere necessario reperire risorse aggiuntive», da parte delle autonomie locali. L'Upb non fa cifre, ma potrebbero essere circa 1,2 miliardi di euro.

L'Upb vede in calo l'incidenza del debito pubblico e anche della spesa per interessi. Ma nei conti dell'ufficio è incorporato l'aumento dell'Iva e delle accise previsto dalle clausole di salvaguardia nel 2019. L'ultima legge di Bilancio lo ha confermato.

Vero che tutti i partiti intendono evitarlo nel 2019 e 2020, ma questa scelta risulta «particolarmente ardua alla luce della progressiva riduzione dei margini di contenimento di molte voci del bilancio». La disattivazione del 2018 è stata in larga parte finanziata in deficit ma «al momento, a livello europeo, non sembrano esistere margini per la concessione di ulteriore flessibilità».

Nessun accenno ai programmi di partito. Ma l'Upb fa il punto sulle risorse reperibili nei prossimi anni per eventuali misure di spesa. Tra quesiti i tagli alle tax expenditures, che negli anni scorsi «sono stati ripetutamente oggetto di analisi», che però «non hanno avuto seguito». Come dire, fino ad oggi non c'è stata una vera volontà politica di tagliare le agevolazioni, ma la possibilità da un punto di vista tecnico, c'è.

AnS

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