Economia

Ultimo atto al Lingotto, poi via in Olanda

Oggi l'assemblea sancirà la fusione con Chrysler, la sede legale della nuova Fca sarà ad Amsterdam

Ultimo atto al Lingotto, poi via in Olanda

Fiat ultimo atto italiano dalle 11 di questa mattina al Lingotto di Torino. Dalla prossima assemblea i lavori si svolgeranno ad Amsterdam o, sempre nelle vicinanze, a Haarlemmermeer, nella zona dell'aeroporto di Schipol. Gli azionisti che vorranno parteciparvi di persona dovranno dunque affrontare un viaggetto, magari unendoci un tour nella bella città olandese.

Oggi, dunque, andrà in scena un passaggio storico nei 115 anni di vita della Fiat: la prevista benedizione, da parte degli azionisti, della fusione con Chrysler (il vecchio sogno americano dell'Avvocato alla fine si realizza) e il contestuale trasferimento delle sedi in Olanda (quella legale) e Regno Unito (quella fiscale). L'ad Sergio Marchionne, in proposito, è fiducioso che l'esborso da corrispondere agli azionisti che esercitano il diritto di recesso non supererà quota 500 milioni, condizione fondamentale per portare a termine la fusione (per l'ok è necessaria la maggioranza dei due terzi).

Perfezionate le nozze, l'attenzione si sposterà sulla Borsa con la quotazione delle azioni ordinarie di Fca (Fiat Chrysler Automobiles) prima a New York (Nyse), entro metà ottobre, e quindi a Milano (Mta). Anche all'assemblea di oggi, comunque, il messaggio che il presidente John Elkann lancerà sarà di rassicurazione: le attività italiane del gruppo e un impegno generale verso il Paese resteranno immutati, soltanto la società holding sarà organizzata ai sensi del diritto olandese. Nulla cambierà, visto l'impegno più volte ribadito da Elkann e da Marchionne, per gli stabilimenti italiani che, nel nuovo piano industriale al 2018, avranno un ruolo fondamentale soprattutto in relazione alla non facile sfida premium e al rilancio di Alfa Romeo.

La vigilia dell'assemblea è stata caratterizzata da qualche tensione: i dati trimestrali, presentati il 30 luglio, sono stati accolti con freddezza dal mercato. E anche ieri il titolo la lasciato sul campo un altro 2,75% (era arrivato a perdere il 4%) dopo la caduta del 2,1% il giorno prima. Sia Intermonte sia Mediobanca hanno tagliato il prezzo obiettivo delle azioni. C'è poi la questione del rafforzamento della famiglia Agnelli nella nuova realtà globale, vista di cattivo occhio da alcuni proxy advisor . Exor, che già controlla Fca con il 30%, vedrebbe il suo diritto di voto salire fino al 46% attraverso uno schema previsto dalla fusione per premiare gli investitori di lungo corso.

Al contrario, c'è chi vede in questo rafforzamento un passo fondamentale degli Agnelli alla luce di possibili consolidamenti futuri.

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