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Un'altra tegola sulla sinistra: ​sindaco di Brindisi in manette

Inchiesta sulla gestione dei rifiuti. Cosimo Consales è stato arrestato per corruzione e abuso d'ufficio. Nel 2013 si era autosospeso dal Pd perché travolto da un'altra inchiesta

Un'altra tegola sulla sinistra: ​sindaco di Brindisi in manette

Un'altra indagine, un'altra pesantissa accusa. Ma, a questo giro, per il sindaco di Brindisi Cosimo Consales sono scattate le manette. Il primo cittadino, eletto nel Partito democratico, è stato infatti travolto, insieme a un imprenditore e a un commercialista, da un'indagine sulla gestione dei rifiuti. Le accuse per i tre sono pesantissime: abuso d'ufficio, corruzione, concussione e truffa. Ora Matteo Renzi deve fare i conti con un'altra grana giudiziaria (l'ennesima) che imbarazza i vertici del Nazareno.

Giornalista, Consales, è stato eletto nel maggio 2012 nelle file del Pd ed è al vertice di una coalizione di centrosinistra. Dal momento in cui è emersa l'esistenza di inchieste giudiziarie a suo carico, nel 2013, si è autosospeso dal partito e non vi è mai rientrato. Tanto che, negli ultimi mesi, si è trovato a affrontare una crisi di governo della città e un violentissimo scontro con il governatore della Puglia, Michele Emiliano, e con i vertici locali del Pd. A essere finiti agli arresti, oltre al sindaco di Brindisi, sono l'imprenditore Luca Screti, titolare della ditta "Nubile srl", a cui il Comune ha affidato in appalto la gestione degli impianti di rifiuti tra cui anche la discarica di Autigno e l'impianto di biostabilizzazione, e il commercialista leccese Massimo Vergara, che avrebbe curato personalmente il versamento di un debito in contanti ad Equitalia.

Giusto ieri Consales si trovava in un'aula di tribunale per partecipare all'udienza del processo in cui è imputato insieme ad altre tre persone per abuso d'ufficio truffa e concussione per l'affidamento del servizio di rassegna stampa e call center da parte del Comune alla News Sas, società di cui aveva detenuto la maggioranza delle quote fino a pochi mesi prima dell'elezione. Risponde di concussione in concorso con l'ex direttore di Brindisi dell'ufficio di Equitalia per aver costretto - questa l'ipotesi accusatoria - i dipendenti dell'ente di riscossione a mettere a disposizione i propri conti correnti bancari per trasformare i contanti in busta chiusa (in un caso 4.550 euro, è stato detto in aula) in assegni circolari da versare per saldare le rate della porzione di 20mila euro su 315mila di debito da pagare.

Il processo è stato rinviato al 20 maggio prossimo.

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