Cronaca locale

Le forze speciali sbarcano a Milano

I nostri "marines" (a cavallo) sbarcano all'Idroscalo e simulano un'invasione

Le forze speciali sbarcano a Milano

MilanoLa filosofia che sta a monte è semplice e facilmente condivisibile: tutti insieme sono una potenza, una sorta di Monuments men ; da soli costituirebbero assetti leggeri, adatti a compiere operazioni anfibie, ma limitate. Così ieri, dopo due settimane di pianificazione, il Reggimento artiglieria a cavallo - 150 uomini e donne, infilati in mimetica e anfibi, armati di fucili Arx 160 Beretta calibro 5.56 e agli ordini del colonnello Luca Franchini - è sbarcato per la prima volta nel bacino dell'Idroscalo, messo a disposizione dalla Provincia, con l'esercitazione di sbarco anfibio Eagle shore 2014. E chi ha chiamato il 112 credendo di trovarsi di fronte a un'invasione acquatica di chissà quale potenza militare, per poi sentirsi un po' scemo, sappia che, probabilmente, non era il solo.

Chi non se ne intende si chiederà innanzitutto cosa ci facevano forze «a cavallo» come l'Artiglieria, accompagnata da personale della Brigata Pozzuolo del Friuli, immerse nell'acqua, insieme a un'aliquota di militari del Reggimento Lagunari Serenissima, decisamente più adatti, almeno all'apparenza, a operazioni acquatiche. Il capitano Michele Melillo ci spiega che dal 2008 il Reggimento a cavallo dell'esercito italiano, anche grazie al fatto di possedere un obice (cioè un pezzo di artiglieria), è inserito nella «Capacità nazionale di proiezione dal mare» nata nel 2006 allo scopo di creare una componente più flessibile, anfibia, robusta e dinamica, capace di inserirsi in «ambiente ostile» come forza da sbarco, mettendo insieme assetti già esistenti nell'esercito ema razionalizzandoli in quella che viene definita una «maggiore massa critica».

«L'area dell'Idroscalo si è rivelata ideale, ma solo per addestramenti o esercitazioni» conclude Melillo.

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