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Gli unici nostalgici sono a sinistra

E a ogni governo italiano spuntano fuori puntualmente piccoli autori antifascisti

Gli unici nostalgici sono a sinistra

E a ogni governo italiano spuntano fuori puntualmente piccoli autori antifascisti, mai nessuno che denunci la cialtronaggine, la superficialità, l'incompetenza, ma sempre e solo il fascismo, dove chi lo dice si sente un eroe della Resistenza. Negli anni Settanta si dava del fascista a Cossiga, negli anni Ottanta a Craxi, negli anni Novanta a Berlusconi, perché comunque professarsi antifascisti senza il fascismo è sempre stato un business per chi non ha idee migliori. L'ultima a timbrare il cartellino è Michela Murgia, la femminista cattolica sarda, che pubblica per Einaudi un pamphlet intitolato Istruzioni per diventare fascisti, con un sottotitolo che recita: «Fascista è chi il fascista fa», e il ragionamento poteva pure fermarsi lì, a Forrest Gump.

Tuttavia se ci fosse un premio per il libro più inutile bisognerebbe darglielo, cento pagine per ripetere che il fascismo è il culto del capo, il non rispetto delle minoranze, la polizia, e perfino il presidenzialismo è fascista, quindi anche gli Stati Uniti, che ci hanno liberato dal fascismo, sono fascisti. Quando paradossalmente, a voler essere attuali, non abbiamo un sistema maggioritario, piuttosto due vicepresidenti del Consiglio che litigano ogni giorno, un presidente del Consiglio che conta meno di uno sceneggiatore di un film porno, e un capo del movimento di maggioranza che è un comico, un gran casino, cosa c'entrerà col fascismo non si sa.

In ogni caso se non chiamate un handicappato «diversamente abile» siete fascisti, se dite «negro» siete fascisti (ma allora era fascista anche Umberto Eco, che scrisse del fascismo eterno ma prendeva per i fondelli il politicamente corretto), se perfino ci provate con una donna siete fascisti, perché «l'avevate notato che nemmeno la fica è democratica? Non ce n'è per tutti, ma solo per chi sa prendersela». Alla fine c'è pure un fascistometro, per capire in che percentuali siete fascisti. C'è da dire che già Alberto Arbasino quarant'anni fa aveva notato quanto il culto del fascismo, più che ai fascisti, debba molto ai militanti antifascisti di professione, i veri nostalgici, perché «non risulta mai qualcuno con un po' di palle, o di brains, che sia stato capace di farsi o rifarsi un'esistenza non subalterna: fuori da una struttura o un sistema che lo tiene su finché è docile. Anche tutti quei Littoriali fatti solo da antifascisti.. Questi antifascisti a tener su il Littorio... Figurarsi poi la fiction.

Togli il Duce, rimane la mamma».

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