Politica

Un'inarrestabile crisi americana

Il 2016 sarà l'anno in cui gli americani sceglieranno il successore di Obama. Il primo presidente nero è costretto a smentirsi su tutto e a lasciare un contingente in Afghanistan dove Talebani e al- Quaeda sono in allegra ripresa, mentre il sogno della democrazia va a picco come dimostra la storia di Farkhunda Malikanni una ragazza di 27 anni accusata falsamente di aver bruciato il Corano. Farkhunda è stata linciata folla nel centro di Kabul sotto gli occhi della polizia: correva coperta di sangue fra gli applausi dei passanti che hanno filmato e messo in rete. Quel che restava di lei è stato lapidato e dato alle fiamme. Buon anno dunque anche ai musulmani moderati che non hanno fiatato. Obama è sotto accusa per non aver capito nulla del mondo e per aver fatto crescere il rischio anziché la sicurezza: di qui la marcia finora trionfale di Donald Trump fra l'elettorato dei democratici delusi. L'America chiude male l'anno, mai stata così debole e mai così divisa, come dimostra un nuovo problema razziale: la seconda generazione di americani asiatici (cinesi, coreani e specialmente indiani) preme per avere una scuola più massacrante in cui far emergere i suoi figli, allevati con disciplina di ferro e matrimoni combinati. Aumentano così i suicidi dei ragazzi bianchi per eccesso di algebra, chimica e disciplina.

I loro genitori sanno che non potranno mai vincere una tale gara che prelude a un cambiamento dalle conseguenze incalcolabili, ignorate da un'amministrazione a fine corsa che campa alla giornata.

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