Mondo

Unione doganale senza scadenze. E confini aperti

Unione doganale senza scadenze. E confini aperti

Londra Il cuore dell'accordo tra Londra e Bruxelles riguarda la cosiddetta clausola di backstop, il pomo della discordia su cui per mesi le parti si sono scontrate. Sarà applicata solo se al termine del periodo di transizione, a fine dicembre 2020, Regno Unito e Unione europea non avranno trovato un accordo per regolare gli scambi commerciali che scongiuri il ritorno a un confine fisico. Se una tale soluzione non sarà trovata tutto il Regno, e non solo l'Irlanda del Nord, rimarrà all'interno dell'unione doganale con l'Europa. Una vittoria significativa per Theresa May che negli ultimi mesi ha spinto in questa direzione per non dividere il Paese; una concessione da parte di Bruxelles che invece spingeva per l'inclusione della sola Belfast. Vincono gli inglesi, quindi? Non esattamente, perché l'inclusione di Londra nell'unione doganale non avrà una data di scadenza, come invece è stato a lungo richiesto da Londra al fine di evitare le ire dei brexiteers duri e puri. Questi, fra cui Boris Johnson, hanno già fatto sapere che considerano inaccettabile il compromesso perché legherà il Regno in modo indefinito a Bruxelles senza più aver la possibilità di intervenire nei processi decisionali e politici europei. Londra infatti non avrà la possibilità di uscire dall'unione doganale a proprio piacimento, ma dovrà concordare l'uscita con Bruxelles. Per conoscere i dettagli si dovrà aspettare la pubblicazione della bozza di accordo si parla di un documento tra le 400 e le 600 pagine.

May ha inoltre ceduto su altri punti: sull'Irlanda del Nord in primis. Non solo Belfast rimarrà nell'unione doganale come il resto del Regno ma manterrà un'aderenza più stretta ad alcuni regolamenti europei sulla produzione e il commercio dei beni. Questo per eliminare ogni barriera fisica col resto dell'isola e minimizzare i pericoli di un ritorno agli scontri armati tra unionisti e repubblicani. Tale allineamento più stretto di Belfast è già stato agitato dai parlamentari del Dup (il partito dell'Irlanda del Nord che dà l'appoggio esterno al governo) per negare il loro appoggio alla bozza. L'accordo poi prevede che il Regno non si discosterà dalle normative europee in termine di diritti dei lavoratori, protezione dell'ambiente e aiuti di Stato, perlomeno fino al 2030.

Queste misure, che saranno legalmente vincolanti e impediranno a Londra di acquisire vantaggi competitivi col resto dell'Ue nel medio periodo, hanno scatenato la protesta di chi vedeva nella Brexit la possibilità di creare un'economia con meno vincoli e più aperta al business.

Commenti