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Unioni civili, esultano i gay: "Avremo accesso ad asili, case popolari ed esenzioni"

Marino fa suonare le campane a festa per il registro delle Unioni civili. Ma in assenza di una legislazione nazionale, che significato ha la mossa del sindaco?

Unioni civili, esultano i gay: "Avremo accesso ad asili, case popolari ed esenzioni"

È il trionfo dell'amore, esulta garrulo il sindaco Ignazio Marino: ieri il Campidoglio ha approvato definitivamente il registro delle unioni civili, che consentirà a tutti - etero ed omosessuali - di potersi iscrivere nei registri messi a disposizione dal comune di Roma, con tutti gli annessi benefici previsti per le coppie di fatto.

Τra il giubilo della sinistra che si compiaceva della nuova "aria di diritti" (l'espressione è del leader di Sel Vendola) e le perplessità di un centrodestra assai scettico sulla reale importanza del provvedimento, vediamo cosa comporterà nel concreto il nuovo strumento introdotto dall'amministrazione capitolina.

Il nuovo registro delle unioni civili sarà aperto a tutti "i soggetti italiani, altri comunitari o stranieri, maggiorenni e conviventi di sesso diverso o dello stesso sesso, di cui almeno uno residente nel Comune di Roma Capitale, che non facciano parte di altra Unione Civile e che non siano coniugati con soggetti terzi." Rimarranno invece esclusi quanti "sono legati tra loro da vincoli di parentela fino al quarto grado, adozione, tutela o amministrazione di sostegno".

C'è poi il voluminoso capitolo legato all'accesso ai servizi - di cui però, per volere del Pd, potranno godere solo le coppie che convivono da almeno un anno: totale parificazione con le coppie sposate con rito religioso o civile per quello che riguarda tutti i servizi di competenza comunale. Lo spiega con orgoglio Imma Battaglia, esponente di Sel e storica leader del movimento Lgbt: "Ad esempio poter accedere alle graduatorie delle case popolari, poter iscrivere i figli negli asili nido comunali oppure usufruire delle agevolazioni offerte dal Comune come le palestre comunali. Inoltre sono previste le medesime esenzioni e riduzioni fiscali delle coppie sposate."

Ai fini dell'assistenza sanitaria, inoltre, chi si iscrive al registro è equiparato a un parente prossimo del partner: di fatto è una liberalizzazione dell'accesso alle informazioni sullo stato di salute del partner.

Sulla reale efficacia di questo provvedimento, però, pendono parecchi dubbi. Sono in molti a vedere nella mossa del sindaco Marino un'azione propagandistica, un gesto simbolico che molto più di qualche voto difficilmente porterà. Anzitutto perché manca una legge nazionale sulle unioni civili - e lo stesso primo cittadino di Roma ha richiamato il premier all'ordine su questo tema.

In assenza di una mossa del Parlamento, le velleità dei consiglieri comunali capitolini possono ben poco.

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