Mondo

Usa, bufera sul ministro della Giustizia

Barr sfida i dem e non risponde alle domande sul Russiagate

Usa, bufera sul ministro della Giustizia

New York William Barr sfida i democratici e non si presenta alla commissione giustizia della Camera per rispondere alle domande sulla sua gestione del rapporto sul Russiagate. Il ministro della Giustizia nelle ultime ore è sempre più sotto attacco da parte dei membri dell'Asinello, con cui ormai è scontro aperto. E i dem, peraltro, non escludono di procedere con un'azione legale nei suoi confronti per non aver rispettato la convocazione del Congresso. Mercoledì Barr ha testimoniato sul Russiagate in Senato, ma si è rifiutato di presentarsi davanti alla Camera, e per questo il presidente della commissione giustizia, il democratico Jerry Nadler, ha minacciato di accusarlo di oltraggio alle istituzioni. Prima, però, ha detto che tenterà nuovamente di convincerlo a comparire. «L'amministrazione non può imporre le modalità delle nostre audizioni», ha sottolineato Nadler, spiegando che il prossimo passo sarà un'azione legale. Il ministro della Giustizia «non ha detto la verità, ha mentito al Congresso, e questo è un reato. Nessuno è al di sopra della legge», ha attaccato da parte sua la speaker della Camera Nancy Pelosi, alimentando il durissimo scontro istituzionale in corso a Washington. «Si tratta di accuse prive di fondamento», ha ribattuto il dipartimento di Giustizia: «È un attacco infondato, irresponsabile e falso». Intanto, è spuntata una lettera che Mueller ha scritto a Barr - tenuta segreta per settimane - in cui ha espresso preoccupazione su come l'Attorney General ha gestito la sostanza del rapporto. Il super procuratore - ha rivelato il New York Times - ha contestato il sommario di quattro pagine del ministro sulle conclusioni del dossier, prima che questo venisse pubblicato, e in particolare ha fatto riferimento alla versione secondo cui di fatto il presidente Donald Trump viene assolto anche dal possibile reato di ostruzione della giustizia. Il suo riassunto, ha detto Mueller, «non ha colto pienamente il contesto, la natura e la sostanza» del rapporto. Barr in Senato ha liquidato la lettera come «un po' confusa» e probabilmente scritta «da un membro del suo staff». Mentre i repubblicani sono schierati dalla sua parte, diversi candidati alle primarie dem di Usa 2020, tra cui anche l'ex vice presidente Joe Biden, ora chiedono le dimissioni del ministro. «Penso che abbia perso la fiducia del popolo americano.

Penso che dovrebbe» dimettersi, afferma l'ex numero due di Barack Obama.

Commenti