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Usa, tre agenti uccisi a colpi di fucile Torna l'incubo razziale

Nuova imboscata ancora a Baton Rouge (Louisiana). Eliminato il killer (membro di un gruppo politico anti governo), grave un altro poliziotto. Obama: "Atto da codardi". Trump: "manca una leadership"

Usa, tre agenti uccisi a colpi di fucile Torna l'incubo razziale

Cleveland - È accaduto di nuovo. A nemmeno 10 giorni di distanza dalla strage di poliziotti compiuta a Dallas dall'ex riservista dell'esercito Micah X Johnson, altri tre agenti sono stati uccisi da uno o più uomini vestiti di nero con il volto coperto. Questa volta è successo a Baton Rouge, città della Louisiana che sta diventando epicentro dello scontro a sfondo razziale tra i gruppi radicali dell'orgoglio afroamericano e le forze dell'ordine. È proprio lì che è stato ucciso nel corso di un normale controllo il giovane nero Alton Sterling per mano di un poliziotto, un episodio che insieme a quello simile accaduto in un sobborgo di St. Paul, in Minnesota, ha scatenato le proteste degenerate nella strage nella città texana. E quanto successo ieri a Baton Rouge - «un attacco di codardi» secondo il presidente Barack Obama - conferma l'escalation di antagonismo che si affaccia come uno spettro sulla Convention del Partito repubblicano al via oggi a Cleveland, dove sono attesi migliaia di manifestanti tra cui affiliati di gruppi radicali e armati come le nuove Pantere Nere.

Secondo le prime ricostruzioni, la sparatoria è avvenuta intorno alle nove di ieri mattina ora locale sulla Airline Highway nelle vicinanze di Hammond Aire Plaza, e si sarebbe trattato di un'imboscata contro la polizia: il bilancio è per ora di tre agenti uccisi e altri tre feriti. Un sospetto, vestito di nero e con il volto coperto, armato con un fucile d'assalto, è stato ucciso, ma i killer potrebbero essere più di uno. «Stiamo indagando sull'eventuale coinvolgimento di altri due individui», ha spiegato lo sceriffo di East Baton Rouge, Sid Gautreaux III, chiedendo a tutti coloro in possesso di informazioni utili di contattare le autorità. Nella zona - ha precisato il caporale L'Jean McKneely - è in corso un controllo per verificare la presenza di eventuali esplosivi. Nel frattempo, la Casa Bianca ha contattato immediatamente il sindaco di Baton Rouge, Kip Holden, offrendo assistenza, e l'Fbi è sceso in campo in aiuto delle autorità locali per indagare sull'accaduto. Mentre il governatore della Louisiana, John Bel Edwards, ha parlato di «un attacco orribile e ingiustificabile contro tutti noi». La strage è avvenuta a poco più di un chilometro dal quartier generale della polizia, e immediatamente sono state chiuse entrambe le corsie della Airline Highway. Secondo Mark Clements, uno dei testimoni che si trovava a poca distanza, sarebbero stati esplosi «probabilmente 10, 12 colpi di pistola». E la sparatoria si è verificata proprio all'indomani della nascita, nella capitale della Louisiana, della sezione locale del New Black Panther Party, quando i vertici del gruppo si trovavano in città in occasione di una delle manifestazioni pacifiche organizzate quasi quotidianamente per protestare contro la polizia.

I fatti di Baton Rouge sono rimbalzati alla velocità della luce in una Cleveland già blindata per la kermesse del Grand Old Party. Nella città dell'Ohio il clima è da stato d'assedio: girando intorno alla Quicken Loans Arena, dove giovedì sera verrà ufficializzata la nomination di Donald Trump alle presidenziali, vi sono schieramenti a perdita d'occhio di divise blu, poliziotti anti-terrorismo e in tenuta anti-sommossa. Mentre l'ultimo anello intorno al perimetro dell'Arena è blindato da una cintura di uomini del Secret Service incaricati di controllare l'identità di tutti coloro che entrano nel complesso.

«Siamo in lutto per gli agenti uccisi - ha commentato immediatamente il candidato Gop alla Casa Bianca - Ma quanti ne dovranno morire per mancanza di leadership? Chiediamo ordine».

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